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sabato 30 aprile 2011

GINNOCHIO NUNFA' LO STOPIDO STASERA (anzi domattina)


Domani mattina proverò a correre un pò...spero che il ginocchio si sia ripreso e non dia problema anche se a volte sento ancora un leggero fastidio.

Speriamo bene anche perchè ho in programma Firenze ma sopratutto se il ginocchio risponde bene nelle prossime settimane forse in estate....forse....

dai ginocchio nun fà lo stronzo!

mercoledì 13 aprile 2011

Ego te absolvo in nomine stultitiae


PARIGI VAL BENE UN MENISCO

Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien.
Ni le bien, qu'on ma fait
Ni le mal tout ça m'est bien égal!

Per raccontarvi la mia maratona di Parigi devo risalire al 1593.
La morte di Enrico III rimasto senza eredi fece in modo che, attraverso la legge salica, si risalisse a Luigi IX e da lui si discese fino ad Enrico III di Navarra. Quando gli fù proposto il trono gli fù anche fatto notare che l'unico ostacolo alla sua incoronazione era il fatto che fosse ugonotto. Su consiglio di Ferdinando I de Medici si convertì al cattolicesimo e pronuncio la frase “Paris vaut bien une messe” diventando poi Enrico IV.
Circa 420 anni dopo, quando l'ortopedico dopo aver visto la risonanza mi ha detto che “ hai una bella meniscopatia e un versamento al ginocchio sinistro, la maratona di Parigi è meglio che te la scordi. Devi fare 4 settimane di COX2 (un antinfiammatorio di nuova generazione) e riposo assoluto” mi sono alzato dal lettino ed ho esclamato con fare epico “Paris vaut bien une ménisque “.
Moderno Enrico IV sono uscito sotto lo sguardo attonito del collega (deve aver pensato « che era cretino me lo avevano detto ma non pensavo fino a questo punto ») deciso a non darla vinta a lui, alla risonanza ed al ginocchio malconcio. Dopo qualche giorno salgo su un aereo Air France e volo a Parigi sproloquindo di editti di Nantes, di guerre da muovere all'Austria e fanatici cattolici pronti ad attentare alla mia persona.

MARATHON EXPO 

«Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia».



L'expo è molto grande, per arrivare si scende dalla metro e ci si cade dentro (Porte de Versailles). E' dentro un padiglione della fiera, un capannone anonimo. Non trovo fila ed entro subito, l'ingresso è scarno. Si passa sotto ad un gonfiabile (tipo quello di LBM ad igloo per capirci) e subito si viene divisi in 2 file. Una per chi ha spedito il certificato, una per chi non lo ha fatto. Per fortuna la fila è roba di poco e ritiro immediatamente la busta col pettorale ed il chip (da applicare ai lacci della scarpa) insieme alla quale mi vengono date un paio di etichette simili a quelle che si mettono sulle valige in aeroporto con delle caselle da annerire per formare il numero di pettorale (una cosa scandalosa, ma come se fa? Poi a me me sò sempre stati sulle scatole quei giochetti della settimana enigmistica tipo annerisci le forme col puntino) 

. E poi mi domando, ma ad Enrico IV la corona gliela hanno portata o è dovuto andare a prendersela lui facendo la fila? E che diamine, un pò di rispetto per i sovrani!
Poco più avanti la fila per il pacco-gara è più lunga ma comunque scorrevole. Mi danno una sacchetta azzurra con le scritte bianche (già mi stanno sulle palle questi, sti lanziali!!!) decisamente troppo poco capiente per contenere quello che speravo o immaginavo. In effetti un cartello mette subito in chiaro le cose . 

(95 euro di iscrizione neanche una misera maglia con scritto marathon de paris) . Non sarà di certo questo a fermarmi penso ma se devo essere sincero la cosa mi mette un pò di cattivo umore. Continuo il giro, passo davanti allo stand del fotografo ufficiale (fotostudio5 mi senti? Hai mai visto come fanno nelle grandi maratone?) e inizio la gimcana tra gli espositori. La prima parte è dedicata al materiale tecnico, ci sono tutte le marche di abbigliamento ed accessori (manca solo adidas mi sembra), I prezzi sono da rapina, o meglio sono gli stessi dei negozi solo che non ti fanno il solito 20-30% di sconto. Peccato forse avrei comprato qualcosa. A metà expo c'è l'esposizione ASICS-MARATHON DE PARIS che prende il padiglione per tutta la sua larghezza quindi è impossibile evitare di passarci dentro (maratonadiRoma mi senti? Lo vedi come si fa nelle grandi maratone?). Il materiale è bruttarello forte e i prezzi sono da passamontagna (una t.shirt di cotone stampata 20 euro. Datevela in faccia!) quindi proseguo dritto anche se una maglia l'avrei presa. Evito di commentare le solite magliette bianco-blu o bianco-rosse tecniche della asics. Possibile che noi maschietti dobbiamo per forza vestirci in modo triste per correre? Soprattutto quando nel reparto femminile vedi delle cosette niente male. Prendo una maglia da donna ma non per me, anche se non avrei problemi ad indossare una maglia lilla mi tirerebbe in modo osceno sulla panza. Di tanto in tanto delle pozzanghere in terra e dell'acqua che cade dal soffitto, probabilmente l'impianto del clima si è guastato (anzi sicuramente visto che nel pomeriggio mi hanno detto che nel padiglione si faceva la sauna)
Passato lo stand ufficiale della maratona si trovano altri espositori, integratori, cazzatelle e stand delle altre maratone (almeno una trentina). Quelli della maratona di Beaujolais sono ovviamente i più rumorosi, alle 11 di mattina già stanno belli ubriachi. Offrono vino (bhè il Beaujolais è proprio bono) e per ogni bicchiere che danno uno se lo scolano loro. Compilo la scheda per la lotteria (hai visto mai) e passo avanti, non prima di aver buttato giù 2 bicchierozzi di rosso come si deve. Cerco la maratona di Roma, chiacchiero 1 minuto coi ragazzi (mi sono scordato di chiedergli del cambio di percorso, che minchione che sono) e poi me ne vado al rice party. 5 euro un piatto di riso ai funghi, 1 mezza acqua e 1 banana. Ci si può stare.
Si sono fatte le 14 ed è ora di andare un pò in giro per parigi visto che non ci sono mai stato prima. Nei prossimi giorni avrò modo di girare per bene ma non posso resistere, da bravo turista, alla tentazione di andare alla torre Eiffel. « ROBBA DE BRICOFER, BULLONI DER 12 E PEZZI DE FERO » così la descrive un mio amico, io senza essere così poco rispettoso la trovo banale e pacchiana. Mi sono tolto il pensiero, l'ho vista e come sospettavo non mi è piaciuta. Faccio comunque delle foto 
(io e l'insegna bricofer più grande del mondo)

da bravo turista e continuo il giro per Parigi.

LA SVEGLIA



Love, love is a verb
Love is a doing word
Fearless on my breath
Gentle impulsion
Shakes me makes me lighter
Fearless on my breath
Teardrop on the fire
Fearless on my breath

Per quanto mi sforzi periodicamente di trovare una canzone differente non esiste un modo migliore per svegliarsi. Me la godo qualche minuto a letto poi mi alzo di scatto ed inizio i rituali pre-gara.sono riuscito a dormire abbastanza bene, non benissimo ma qualche ora me la sono fatta. La sera prima non sono riuscito a decidere quale canotta indossare, ne ho portate 2. Quella indossata a NY e quella indossata a Roma. Fa molto caldo a Parigi in questi giorni quindi la maglia termica a mezze manche rimane in valigia insieme a molte altre cose che avevo portato prevedendo un clima meno primaverile. Ieri ha fatto 26 gradi. Decido di mettere la canotta gialla, attacco il pettorale, il chip alla scarpa ed esco in pantaloncini canotta e felpa. Incredibile alle 7 di mattina fa già caldo e non sento il minimo freddo. Arrivo alla metro e trovo il primo intoppo, la metro non è gratis per i maratoneti. Un signore mi fa un cenno con una mano (scavalcare come ho visto fare in alcune stazioni quì non è possibile, i tornelli sono alti e diciamolo, la pubblicità dell'olio cuore non me la farebbero fare con questa panza) e mi accodo a lui per entrare. Salgo sulla metro che è già piena di maratoneti, trovo un angolino e mi siedo. Sono circa 10 fermate senza cambi in mezzo, 15 minuti e si arriva ad Etoile (Arco di trionfo).

PRE-GARA 


Well there's a song on the radio that says:
"Let's get this party started."
So let's get this party started.

Scesi dalla metro bisogna camminare circa un Km per arrivare al traguardo perchè è lì che si trovano i gazebo deposito-borse. Si cammina in discesa fino al traguardo su una stradina laterale e poi si entra nella avenue de foch dove è il traguardo. Il deposito borse è veloce ma la sacchetta è troppo piccola e molti si sono portati uno zaino da lasciare (visti tanti zaini della mara di Roma). Io ho solo la sacchetta da lanziale quindi applico l'etichetta e la lascio, mi tolgo la felpa e la metto dentro, prendo la pettorina di plastica ma decido di non metterla. Fa caldo, caldissimo e si stà benissimo in canotta anche se sono solo le 8 di mattina. Mi incontro con i miei amici (sarebbe meglio chiamarli sudditi ma sapete com'è? Noi Re moderni.....amiamo fare le cose con meno formalità di una volta) e dopo il solito scambio di minchiate (nessuno che si senta bene la mattina della gara, ma solo i miei amici si comportano da Calimero o anche i vostri?) ci avviamo verso i Campi Elisi dove è previsto lo start. Entriamo nella griglia e butto un occhio al gonfiabile dello start, mi sembra in provincia di Rovigo per quanto è lontano, si vede bene perchè la stada è in discesa ma è veramente lontano. Da menzionare un paio di cose, all'interno delle griglie ci sono dei bagni chimici ma non i soliti casotti (quelli erano in zona arrivo deposito-borse. Questi sono (provo a descriverli) all'aperto. Una pedana rialzata di circa 2 metri per lato divisa in 4 parti da 4 colonnine che si alzano dal fondo al cui culmine c'è un orinale. All'altezza « giusta » delle piccole paratie di plastica coprono le zone intime da sguardi indiscreti (del resto non è carino mostrare il moi reale augello a chiunque, sono o non sono il moderno Enrico IV?) e concedono un minimo di privacy che comunque a noi runners non interessa poi tanto (visto che almeno io ho fatto pipì praticamente ovunque durante le gare, anche se mi vedevano). Mi rendo conto che è un aggeggio utilizzabile solo da maschietti (o da donne veramente molto brave :)) ma nelle griglie non credo si possa fare molto di più e si evitano anche tutte quelle bottigliette di « gatorade color paglierino » che si trovano in terra nelle griglie di partenza (perchè quelli organizzati si portano una bottiglietta in cui farla mentre i disorganizzati come me la fanno dietro al primo albero). Dagli altoparlanti musica e urla da DJ e poi via alle handbike, poi via alla maratona. 12 minuti di camminata ci vogliono per arrivare allo start e poi viaaaaaaaaaaa in discesa




GARA 
So don't stop me now don't stop me
'Cause I'm having a good time having a good time

La partenza è in discesa in mezzo ad un mare di gente, molti turisti ed accompagnatori. Mi sembrano pochi i parigini (come li riconosco? Dalla faccia da stronzi con la puzza sotto al naso). Alla fine dei Campi Elisi una curva stretta (con strettoia annessa) a sinistra e per qualche decina di metri si deve camminare, poi si riparte e si percorre Rue de Rivoli. La strada è bellissima e piena di gente. Ragazzi che urlano e suonano. La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica dice MI SONO APPENA SVUOTATA, NON MI GUARDATE COSI' VAAAAAAIIIIIII. Si costeggia il Louvre, l'hotel de ville, la Bastiglia al km 5 dove il percorso ha una strettoia molto evidente e si deve camminare di nuovo anche perchè il rifornimento è posto esattamente 10 metri prima della strettoia (a fenomeniiii). Da lì in poi si percorrono strade che definirei anonime in quartieri residenziali, senza pubblico nell'indifferenza dei pochi parigini in strada. La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica dice SE TI FERMI 2 MINUTI E' MEGLIO PER TUTTI.. Si entra nel Bois de Vincennes al km 9. 10 km in un parco, bello per carità ma non ci sono spettatori, non c'è niente di niente (ma si può fare pipì liberamente :).La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica dice DAJE BELLO FERMATI. Mi fermo e riparto al volo, i meccanici Ferrari mi fanno un baffo ho fatto il pit-stop più veloce della storia. Il primo spugnaggio e tutti i successivi sono in realtà un docciaggio. L'acqua nelle ciotole è finita e hanno aperto i manicotti dei pompieri verso l'alto creando una pioggia gelata, passarci sotto significa essere completamente zuppi di acqua in 1 secondo. Fa caldissimo e la cosa non mi dispiace anche se avrei preferito uno spugnaggio classico mi tuffo sotto la docciona tendndo con la mano sinistra la corona...vabbè ho rotto le balle cò sta storia eh.. (avete presente le immagini dei film americani anni 20 coi bimbi che giocano con l'acqua dell'estintore rotto..ecco una cosa simile).
Uscendo dal Bois si entra in un quartiere residenziale ma poco dopo la mezza si è in centro.La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica fà il tifo per gli altri.Mi sento alla grande nonostante il caldo, allungo leggermente (qualche sec/km), il mio amico che fino a quel punto è stato attaccato al mio svolazzino come una bambina si attacca alla gonnella della mamma quando le fanno i complimenti mi molla. Di nuovo la Bastiglia e poi si va verso la Senna, si corre sul lungosenna e poi si scende lungo un viale che costeggia il fiume (per chi conosce Roma è come se si corresse sulle banchine del tevere avendo i muraglioni sulla propria destra). Alla sinistra il fiume ed alla destra un muraglione alto 10 metri. Poco pubblico sui ponti che ci incita dall'alto e dopo qualche Km iniziano i sottopassi. In confronto il binomio tor di quinto-tangenziale sembra il paradiso del maratoneta, il posto più brutto dove abbia mai corso. Un tunnel è lungo più di un Km e dentro fa un caldo atroce (fuori 28 grandi, sotto al tunnel almeno 3 in più). Al ristoro del 25esimo rischio di cadere, la solita bagarre di gente che taglia la strada in modo scriteriato, il solito tappeto di melma-bucce di banana-bottigliette-bucce di arancia. Per evitare una ragazza faccio un brusco cambio di direzione e scivolo, ai piedi mi sembra di avere i rollerbalde, scivolo su entrambi i piedi. Non sò come ma rimango in piedi aiutato da un signore che da dietro, forse per paura che gli cadessi addosso, mi sorregge. Mentre scivolavo mi vedevo già sull'ambulanza con un braccio rotto (o peggio). Dopo 2 secondi di rincoglionimento riparto passo il controllo dei 25 e controllo la tabella di marcia. In perfetto orario, come un treno giapponese passo ai 25 con 1 minuto di anticipo su quanto previsto. Intorno al 28esimo si esce dai sottopassi e sulla sinistra ci si ritrova la torre Eiffel. La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica ritma meglio di Peppiniello di Capua i suoi Hop Hop!. Vedo la vela del 29esimo quando la testa mi ripete VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAHma dopo pochi secondi aggiunge PENSAVATE VERAMENTE CHE ME NE SAREI STATO BUONO BUONO PER TUTTA LA MARATONA? ORA LA MARATONA E' FINITA!
No, faccio finta di non sentirlo e tiro dritto, rallento leggermente e mi convinco che lo terrò buono in questo modo. Una salitella e La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio perplesso QUALE PARTE DEL DISCORSO NON VI E' STATA CHIARA? HO DETTO CHE LA MARATONA FINISCE QUI'!
Mi sposto di lato, inizio a camminare, un passo svelto e così il ginocchio fa male ma si sopporta. Continuo così e poi provo a correre. La testa dice SI SI SI DAI CHE RIPARTIAMO, i muscoli si esaltano DAI CHE SPACCHIAMO TUTTO, STIAMO A MILLE. Il ginocchio a quel punto decide di mettere le cose in chiaro. Una fitta fortissima e una frase SE CI PROVI DI NUOVO IO TI ABBANDONO. Quella che segue è una lunga, lenta, claudicante e dolorosa passeggiata per Parigi. Provo di tanto in tanto a fare 4 passi di corsa ma già il secondo non mi è possibile farlo. L'idea del ritiro a questo punto mi passa per la testa, ci sono solo 3 problemi: non ho idea di dove diavolo stiamo; non ho un euro con me; e quella maledetta maglia la voglio. Ne ho 1 per ogni gara e voglio anche quella della maratona di parigi, e basta! Su questo non ammetto discussioni da parte di nessuno, tantomeno del ginocchio. Cammino, il passo è sempre più lento, faccio in tempo a notare la civiltà dei francesi. Gli incroci sono chiusi da un nastro (tipo quello bianco e rosso che usano per i lavori in corso) e nessun volontario, poliziotto, vigile a presidiarlo. Nessuna macchina cerca di forzare il percorso. I primi km sono da 8,30/9 al km. Il dolore cresce, zoppico tantissimo. Quelli che passano mi danno una pacca sulla spalla. Alcuni mi dicono qualcosa che ovviamente non capisco. Gli ultimi 10 km sono nel Bois de Boulogne, altri 10 km nel nulla. Nessuno spettatore, nessun monumento, le palazzine residenziali che erano sulla via prima di entrare sarebero già qualcosa. Da buon italiano cerco di capire se esiste la possibilità di tagliare in qualche modo attraverso il parco ma poi desisto, ci manca solo di venirsi a far riprendere coi cani perchè mi sono perso quì dentro. Mentre penso questa cosa e immagino la scena stile senza traccia rido come un baggiano da solo, chi mi vede penserà che sono matto ma sarebbe proprio una cosa divertente. Rido ancora più di gusto pensando a cosa avrebbe dato mia madre da annusare ai cani, se gli dà i calzini sporchi della corsa del sabato mattina li ammazza povere bestie. Sai che roba? Impossibile da dimenticare diventerebbe la maratona di Parigi 2011, per decenni si sarebbe parlato di quell'italiano che si perse e venne ritrovato solo la mattina seguente. Si passa vicino al Roland Garros e si intravede il campo centrale. Uscito dal Bois de Boulogne procedo a 15 al km, avessi una tuta lunga penserebbero che la gamba sx sia una protesi perchè non riesco a piegare il ginocchio. Imbocco avenue de Foch e accenno dei passetti di corsa. taglio il traguardo, novello Dorando petri (altro che Re dei miei stivali) prendo sta maglia rossa (taglia M già finita), la medaglia (brutta arrabbiata) e mi mangio il mondo. Sarà il nervoso ma mi sfogo mangiando. Riempio la pancia di frutta. L'ultimo ristoro è esattamente come gli altri: uva passa, arance, zollette, banane, acqua. Nessuna traccia dei sali (distribuiti come fossero concentrato di oro liquido solo al km 34). A questo punto sento bruciare la schiena ma solo arrivato in albergo capirò il motivo.




POST-GARA


because of you
the winter feeds my heart
while summer blows and burns
my disappearing youth
Ritirare la sacchetta  è un gioco da ragazzi, in fondo è praticamente rimasta solo la mia (ma non oso immaginare quale casino ci deve essere stato nel bel mezzo degli arrivi, cercare la targhetta attaccata a d ogni zaino...). La prendo in 5 minuti mi cambio e zoppico verso l'arco di trionfo per prendere la metro che( francesi del ciufolo il mondo vi odia e ci sarà un motivo) non è gratuita neanche per i maratoneti. Elemosino un biglietto ad una ragazza e salgo sul treno, sono molto accaldato e complice forse la delusione ho lo stomaco sottosopra. Faccio il punto della situazione, mi rassegno pensando che tutto sommato poteva nadare peggio (su quello scivolone potevo veramente farmi molto male) e dopo la doccia mi torna il sorriso. I miei amici vanno a farsi fare un massaggio thai, io non posso perchè è dall'altra parte di parigi e non farei mai in tempo. Solo per mettermi le mutande devo esibirmi in un numero da circo di alta scuola per non piegare il ginocchio sinistro che a questo punto è diventato di ghisa e non si piega più. Li rivedrò a cena in un ristorante favoloso 

e dopo una buona mangiata e un rosso da paura inizio a meditare vendetta. Firenze, NYC, Venezia? Deciderò tra qualche settimana...la vendetta è un piatto che va gustato freddo.

AVRO' LA MIA VENDETTA 










sabato 9 aprile 2011

MARATHON DE PARIS

Bhè ci siamo. Domani mattina si parte per l'ennesima sfida.
Purtroppo al ginocchio sinistro sofferente (versamento femoro-rotuleo, borsite della bendelletta e meniscopatia esterna) si è aggiunto un doloro nuovo al ginocchio destro che mi è venuto stamattina metre facevo una sgambata (mi sono pure perso ed ho fatto 3 km più del dovuto).

Per il momento la maratona di Parigi è una mezza delusione. L'expo enorme, con tantissimi espositori ma in un  capannone anonimo con l'impianto di climatizzazione rotto tanto che in più punti cadeva acqua dal soffitto (l'hanno poi spento perchè un mio amico che è andato un paio di ore dopo mi ha detto che faceva un caldo infernale). Il pacco gara è il più scarno che mi sia mai capitato (neanche in una 10K). Una penna fatta con plastica riciclata, un sacco di plastica coi buchi da indossare nel prepartenza, una mascherina di quelle che si usano per dormire sugli aerei, un succo di frutta minuscolo e se vuoi almeno la maglietta come ricordo devi finire la gara perchè la maglia la danno solo ai finishers. per 95 euro se sò sprecati!

Di sicuro la gara sarà spettacolare, la bellezza di questa città è incredibile. Sarà emozionante correre domattina.

Nota a margine: per la prima volta ho visto in vita mia la striscia blu sul percorso di una maratona, non mi era capitato neanche a NY
 Vi giuro che non è la striscia blu del parcometro