tag:blogger.com,1999:blog-19457649661233512922024-03-05T08:45:23.866+01:00BuborunSaltuario semiserio di Fisioandrea (detto anche Bubo), un runner per nulla serioBubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.comBlogger47125tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-47432477201494826282011-12-11T15:35:00.001+01:002011-12-11T16:23:01.860+01:00IncontriIn questo periodo scrivo poco e corro poco. Dopo la maratona di Firenze sono uscito 2 volte sole a correre anche a causa di un fastidiosissimo raffreddore con quqlhe linea di febbre. Oggi è stata la seconda, molto lenta uscita. Sono partito da casa a "velocità corteo sindacale" e mi sono diretto verso il centro. Mura aureliane, viale aventino...Stavo facendo una passeggiata lenta e con qualche difficoltà respiratoria. Poi sotto al palazzo della FAO a Caracalla capita di fare un incontro che ti cambia la mattinata. All'inizio mi ha colpito il suo abbigliamento così sgargiante e si, voglio essere sincero fino in fondo, il fondoschiena. Anche a 50 metri di distanza era possibile percepire il grido interiore del gluetus maximus "guardatemi tuti guardatemi tutti". Imbustata in un paio di pinocchietti neri con inserti fuxia e sovrastato da una maglia tecnica fuxia con cuciture nere la runner se ne andava in giro corricchiando con passo lento. Un Garmin sul polso, la fascia cardio che faceva intravedere il suo nero sotto il fuxia della maglia, un cappellino dal cui buco sulla nuca fuoriusciva una abbondante coda di cavallo color cenere. Un ipod faceva bella mostra di se al braccio destro dentro una arm-band griffata e sono sicure stesse ascoltando l'ultimo podcast di M2O o di qualche altra radio tunz-tunz. Solo la casualità ha fatto in modo che il suo passo lento ed il mio da "malaticcio" fossero praticamente sovrapponibili e, come dire, quando non ti va di correre e ti senti poco bene uno stimolo in più per non mollare può essere utile. Cercando di respirare da ogni orifizio adatto allo scopo mi avvicino e mi piazzo lì di dietro, 5/10 metri dietro. Non avevo nessuna voglia di importunarla, volevo solo "studiarla" e fare qualche km per capire qualcosa in più di lei, sarà che mi affascinano le ragazze che corrono e che lo fanno "come se andassero ad una sfilata". Mi affascinano perchè ancora non ho deciso se mi piacciono (sono una donna e non perdo la mia femminilità, mai! Ci tengo ad essere bella sempre) o se le trovo insopportabilmente inadatte (vado a correre per farmi notare e per sfoggiare l'ultimo completino nike così rosicano tutte). Mentre correvo ho acceso la fantasia ed ho iniziato a pensare (chi legge il blog sà che se una cosa mi colpisce per qualche motivo sono in grado di ricamarci sopra per pagine e pagine...chi ha detto topolona?), cercavo di intuire dove abitasse (ripeto senza secondi fini, diciamo per studi sociologici) o del perchè avesse acquistato quelle scarpe che sembravano scelte più per i colori che per il resto (forse delle reebok). Correndo sembrava sapesse dove andare, come avesse un percorso preimpostato in testa, svoltava con una sicurezza che dimostrava la sua esperienza riguardo il percorso che stava facendo. Ho deciso la lascio andare e torno verso il biscotto, mentre lei prosegue la sua corsa andando verso il Celio io giro a destra e passando davanti a Canale 5 me ne torno verso Caracalla. Arrivato al biscotto tra i tanti runners incontro lui, lui si che mi "stimola". Fratello sei uscito da un telefilm anni 80? Una tuta Adidas blu di cotone con le tre righe bianche sulle spalle e sulle gambe, nessun cedimento alla tecnologia GPS o al footpad. Un cronometro stretto nella mano destra (potrei giurare fosse un orologio casio di quelli che all'epoca fecero scalpore) che controllava di tanto in tanto e seguendolo ho iniziato la mia regressione. Quella tuta mezza attillata ma ancora non confezionata con materiali elasticizzati era proprio quella che da bambino indossavo per fare ginnastica a scuola, in testa un cappello di lana che sembrava fatto ai ferri da una potenziale nonna. Come si fa a non amare uno che nel 2011 va a correre con la tuta e il cappello di lana? Uno che indifferente al progresso rifiuta le maglie tecniche, le maglie termiche, i vestiti a compressione, il Garmin, preferisce correwre con ualche kg di roba addosso piuttosto che con un paio di strati leggerissimi di filato e che magari non è mai entrato da decathlon? Ai piedi delle asics, non saprei dire il modello ma mi piace pensare che siano le asics che aveva a casa chissà da quando...<br />
Lo seguo, stà facendo delle ripetute e quando accelera lo lascio andare recuperandolo nei momenti in cui rallenta. Nel delirio mi sembra di veder passare una Ritmo e una Regata, no passano sul serio. Per un attimo mi sento come in "life on mars" poi le vedo fermarsi davanti alla chiesetta, probabilmente serviranno per fare le foto agli sposi penso.<br />
Io non mi muovo di quì, devo fare ancora una decina di km e ho deciso. Me li faccio tutti dietro a sto tipo quì. Lo seguo facendo l'elastico a volte più lontano a volte superandolo per brevi tratti quando....la classica suoneria dell'iphone mi sveglia da flashback anni 80, lui correndo risponde "ciao amò, si stò al biscotto ma ho finito tu ndo stai?"...."vabbè se vedemo alla maghina io già stò lì"....Non ci crederete alla macchina lo stava aspettando quella in fuxia, li vedo baciarsi mentre mi allontano dirigendomi verso la Colombo.<br />
Tornato al 2011 decido che non ne vale più la pena (anche perchè non respiro ed ho la tosse ora) e mi dirigo verso casa dove sotto la doccia non riesco a darmi pace. Come si chiameranno quei 2. Per me Gessica e IvanoBubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-31709039841610100882011-11-13T19:39:00.001+01:002011-11-13T19:39:14.391+01:00Lo stretching (parte 1)<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
LO STRETCHING: UN VALIDO AIUTO NELLA
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI: MA NE SIAMO PROPRIO SICURI?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
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PREMESSA: MOLTO IMPORTANTE. In questo
articolo, ma anche in tutti gli altri che vi ho proposto e in quelli
che vi proporrò, parlerò di “riviste”. Con questo termine non
intendo assolutamente le normali riviste da edicola ma parlo di
riviste scientifiche, con comitati scientifici a dirigerle, edite
solitamente da società o gruppi scientifici e indicizzate
(sottoposte cioè ad una serie di “controlli” molto severi sulla
qualità degli artivoli pubblicati.Basta dire che le riviste di
riabilitazione Italiane indicizzate equivalgono al numero di ZERO).
Gli articoli pubblicati su di esse devono avere basi solide e devono
avere al loro interno tutte le indicazioni sulla selezione dei
candidati, sull'esecuzione del test, sull'aventuale cieco o doppio
cieco, su come sono stati raccolti i dati (quali apparecchiature,
temperatura etc etc), su come è stata impostata la
randomizzazione.... Insomma credetemi pubblicare un articolo su una
rivista indicizzata è veramente una cosa complicata ed è per questo
che in genere gli articoli sono scritti da equipe multidisciplinari
(medici, fisio, infermieri, psicologi, statistici etc etc). Come
direbbe un mio amico toscano “Roba seria”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
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Negli anni 80 lo stretching, anche
vista l'esplosione del fenomeno fitness in america, veniva
considerato un elemento fondamentale nelle routine di allenamento di
ogni sportivo professionista o amatore. Molte ore settimanali
venivano dedicate a questa attività anche perchè molti allenatori
lo proponevano in ogni salsa e lo consigliavano a tutti. Nel corso
degli anni questa convinzione si è andata via via consolidando e
intere generazioni di allenatori (ma anche fisio e medici) si sono
formati con quello che potremmo ora definire “il mito dello
stretch”. Successivamente verso la fine degli anni 90 si è
iniziato a trasportare il metodo scientifico (fino ad allora
riservato solo alle sperimentazioni su farmaci) in tutti gli ambiti
della medicina riabilitazione compresa. In circa 3 anni sono stati
pubblicati decine di articoli riguardo lo stretch e molti di essi
sostenevano la sua completa inutilità mentre altri ne enfatizzavano
il ruolo di miglior prevenzione contro gli infortuni. Ci sono voluti
ancora altri anni prima di riuscire ad arrivare a delle conclusioni
affidabili. Le prime conclusioni affidabili sono dovute ad una
revisione sistematica della letteratura dalla quale è emerso il
primo dato: gli effetti dello stretch sono differenti in base alla
disciplina dell'atleta (o degli atleti) testati. Per gli atleti che
praticano sport come il calcio, i tuffi, lo sci alpino lo stetch
sembra dare un buon aiuto nella prevenzione di infortuni muscolari
mentre per atleti che praticano sport come il podismo, il ciclismo,
lo sci di fondo le evidenze ci dicono che lo stretch non aiuta a
prevenire gli infortuni. In sostanza potremmo dire che lo stretch non
aiuta a prevenire quegli infortuni tipici che definiamo sindromi da
sovraccarico o patologie da overuse. Vediamo nel dettagli il
risultato di alcuni studi (credetemi se avessi più tempo ne potrei
mettere migliaia tutti con gli stessi risultati).
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<b>The basic science literature
supports the epidemiologic evidence that stretching before exercise
does not reduce the risk of injury. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Shrier
I</b></a></u></span></span><b>. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10593217"><b>Clin
J Sport Med.</b></a></u></span></span><b> 1999 Oct;9(4):221-7. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>...when the type of sports activity
contains low-intensity, or limited SSCs (e.g. jogging, cycling and
swimming) there is no need for a very compliant muscle-tendon unit
since most of its power generation is a consequence of active
(contractile) muscle work that needs to be directly transferred (by
the tendon) to the articular system to generate motion. Therefore,
stretching (and thus making the tendon more compliant) may not be
advantageous. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Witvrouw
E</b></a></u></span></span><b>, </b><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Mahieu
N</b></a></u></span></span><b>, </b><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Danneels
L</b></a></u></span></span><b>, </b><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>McNair
P</b></a></u></span></span><b>. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15233597"><b>Sports
Med.</b></a></u></span></span><b> 2004;34(7):443-9. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>...since 1990, there's evidence
suggesting that stretching not only does not prevent injuries, but
can also decrease the level of performance. Some part of these
contradictions can be explained by the various sports activities.
Those requesting an increased flexibility, such as gymnastic, dancing
or diving, necessitate pre-exercise stretching to optimize the level
of performance. In contrary, for sports with slow stretch-shortening
cycle such as jogging or cycling, there is no scientific data showing
a positive effect of stretching. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Gremion
G</b></a></u></span></span><b>. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16130528"><b>Rev
Med Suisse.</b></a></u></span></span><b> 2005 Jul 27;1(28):1830-4. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Overall, the evidence base for the
effectiveness of interventions to reduce soft-tissue injury after
intensive running is very weak</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Yeung
SS</b></a></u></span></span><b>, </b><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Yeung
EW</b></a></u></span></span><b>, </b><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><b>Gillespie
LD</b></a></u></span></span><b>. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21735382"><b>Cochrane
Database Syst Rev.</b></a></u></span></span><b> 2011 Jul
6;(7):CD001256. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Limited evidence showed stretching
had no effect in reducing injuries. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term="><span style="font-weight: normal;">Hart
L</span></a></u></span></span><span style="font-weight: normal;">. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15782063"><span style="font-weight: normal;">Clin
J Sport Med.</span></a></u></span></span><span style="font-weight: normal;">
2005 Mar;15(2):113. </span>
</div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>A general consensus is that
stretching in addition to warm-up does not affect the incidence of
overuse injuries. </b>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=">McHugh
MP</a></u></span></span>, <span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=">Cosgrave
CH</a></u></span></span>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><a href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=cosgrave%20stretching"><span style="font-weight: normal;">Scand
J Med Sci Sports.</span></a></u></span></span><span style="font-weight: normal;">
2010 Apr;20(2):169-81. Epub 2009 Dec 18. </span>
</div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
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<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
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<br />
</div>
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<br />
</div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
Insomma continuare
a fare stretch o no è una vostra decisione, il mio intento era solo
quello di portarvi a conoscenza del fatto che esistono studi che
smentiscono molti luoghi comuni sullo stretch.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
In conclusione vi
lascio con una frase di Jeff Galloway, rilasciata in una intervista
poche settimane fa, riferendosi allo stretching dice:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
“<b>L'ho addirittura proposto nel mio
primo libro […] e me ne dispiace perchè tanti dicono di aver avuto
problemi”</b></div>
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<br />
</div>
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</div>Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-42514736903910888562011-10-30T19:06:00.004+01:002011-10-30T19:07:06.242+01:00Acido lattico, DOMS, stretchingUn argomento non propriamente consueto ma, secondo me, interessante. Iniziamo a parlare dei dolori che avvertiamo il giorno dopo una seduta molto intensa. Spesso, per non dire sempre, mi capita di parlare con podisti (o atleti in genere) che una volta sdraiati sul lettino iniziano a parlare di dolori muscolari, di accumulo di acido lattico e cose di questo genere. Una cosa bisogna chiarirla subito, i dolori non sono dovuti all'acido lattico accumulato nei muscoli. L'acido lattico (C3H6O3) si produce nei muscoli dirante i processi anaerobici, quelli cioè che avvengono in mancanza di ossigeno. Senza fare un trattato di biochimica che risulterebbe incomprensibile e oltremodo noioso possiamo dire che (attenzione semplificando il tutto in modo grossolano) dalla degradazione del glucosio (il carburante che utlizza il nostro corpo come fonte primaria) si forma acido lattico. In presenza di ossigeno, invece, queste molecole vengono "riutilizzate" nel ciclo di krebs arrivando alla formazione di "energia" (ATP), consumo di ossigeno e formazione di acqua: per avere un'idea di quanto è complicato questo meccanismo che avviene a livello cellulare (nei mitocondri) basta vedere questa figura che schematizza l'intero ciclo di "fosforilazione ossidativa mitocondriale"<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.my-personaltrainer.it/tcaw.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.my-personaltrainer.it/tcaw.gif" width="287" /></a></div>
In assenza di ossigeno come abbiamo detto questo processo crea acido lattico che a PH fisiologico tende a a dissociarsi in 2 ioni (lattato e H+), essendo come dice il nome stesso un acido l'accumulo nelle cellule dello stesso produrrà un abbassamento del PH (quindi la creazione di un ambiente acido con conseguente sensazione di fatica). Come risposta le cellule iniziano ad eliminare l'acido lattico espellendolo all'esterni nel circolo sanguigno. A riposo nel sangue è presente acido lattico in quantità molto basse, circa 1 o 2 mmol/L (millimoli per litro). Ovviamente durante un'attività fisica questa concentrazione è destinata ad aumentare fino a picchi di circa 25mmol/L in quegli atleti che utilizzano la anaerobiosi (quattrocentisi ed ottocentisti su tutti).Anche se L'acido lattico in elevate concentrazioni è un prodotto altamente tossico non deve essere visto come un prodotto di "rifiuto" perchè in effetti alcuni tessuti lo utilizzano a scopo energetico ad esempio cuore che lo preferisce come fonte energetica al glucosio e attraverso il ciclo di Cori viene ritrasformato in Glicogeno nel fegato. Scusandomi per il lungo cappello ma che serviva a farvi capie cosa è l'acido lattico e come si forma arriviamo al punto e cioè come si "elimina" dal sangue. Come prima cosa attraverso la respirazione, l'eliminazione di CO2 abbassa il PH e poi attraverso quei processi metabolici di cui abbiamo parlato prima (nel fegato e nella riconversione del lattato in glicogeno/glucosio etc etc). Abbiamo quindi stabilito che una concentrazione di 1 o 2 mmol/L è fisiologica possiamo quindi a questo punto monitorare la presenza dell'acido lattico nel sangue nei minuti/ore/giorni successivi allo sforzo controllando la lattiemia (presenza di lattato nel sangue). Si è scoperto che a prescindere da cosa si è fatto e dal livello di allenamento (ovviamente un atleta allenato recupererà in ancora meno tempo) sono sufficienti circa 50 minuti per riportare il livello di lattato al livello fisiologico. Questo grafico reperito in rete è abbastanza chiaro e fa crollare il mito dell'acido lattico "accumulato". Nel grafico si vede come l'acido lattico venga smaltito da 3 persone (con gradi di allenamento differenti) partendo dallo stesso valore iniziale di 20 mmol/L. La differenza tra i 3 stà nel tempo in cui si torna a valori fisiologici che variano da circa 20 minuti a 50. in ogni caso però possiamo affermare che l'aciudo lattico viene completamente "smaltito" nel giro di massimo 1 ora. Del resto i dolori che si avvertono dopo un allenamento intenso hanno una insorgenza non immediata ed anzi, tendono a raggiungere il picco dopo circa 48 ore quindi di certo non possono avere origine dall'acido lattico.<br />
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<a href="http://www.my-personaltrainer.it/lattato.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="http://www.my-personaltrainer.it/lattato.gif" width="320" /></a></div>
A questo punto si pone una domanda: ma i dolori muscolari che si avvertono dopo un allenamento intenso allora a cosa sono dovuti? E come possiamo definirli? Alla seconda domanda rispondono gli americani con la loro sempre viva fantasia per gli acronimi: DOMS Delayed onset muscle soreness (dolore muscolare ad insorgenza ritardata).<br />
In sostanza un allenamento intenso (in proporzione allo stato di salute e di allenamento dei nostri muscoli) crea delle microlesioni nelle cellule muscolari, queste microlesioni scatenano all'interno del muscolo dei focolai infiammatori con formzione di sostanze irritanti (interluchine, prostaglandine, citochine etc etc) e deposizione di leucociti, enzimi etc etc<br />
Questa infiammazione dovuta alle lesioni (seppure a livello microscopico) attiva le cellule satellite che sono delle cellule quiescenti situate nei muscoli che una volta attivate producono mioblasti (cellule in grado di generare e riparare le cellule muscolari). Alla fine del ciclo il muscolo avrà più nuclei (fibra polinucleata) quindi una maggior sintesi proteica, maggior resistenza e maggior forza. E' proprio grazie all'attivazione delle cellule satellite che si ha il processo di supercompensazione (sollevare 5 kg produce una lesione, attraverso la supercompensazione il muscolo si adegua allo stimolo supercompensando. Creando cioè le prerogative affinchè uno stimolo anche superiore ai 5 kg non sia più in grado di lederne le fibre). <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/cellule_satellite.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/cellule_satellite.gif" width="320" /></a></div>
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Concludendo vorrei porvi una domanda alla quale cercheremo di rispondere in un articolo seguente (che richiederà tempo per essere completato e che scatenerà qualche polemica): sapendo che dopo un allenamento i muscoli hanno delle microlesioni interne, fare dello stretching dopo l'attività è una pratica utile o dannosa?<br />
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<br />Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-21864137018190764392011-10-13T15:22:00.002+02:002011-10-13T15:22:39.053+02:00La CORE stability, un importante integrazione agli allenamentiNegli ultimi anni sempre di più l'attenzione dei ricercatori si stà spostando su quella che viene definita "regional interdipendence", si cerca cioè di capire come un deficit (o una lesione o un'alterazione) in un distretto corporeo influisca sullo scatenarsi di patologie in altri distretti adiacenti e non. Soprattutto questo tipo di ricerca ci può dare indicazione su tutti quei fattori predisponenti l'insorgenza di patologie da sovraccarico tipiche degli atleti che percorrono molti km (o che comunque praticano sport che richedono sforzi prolungati nel tempo).<br />
Andando a valutare i risultati di tali ricerche la cosa che subito e più nettamente risalta agli occhi è come un defict di controllo motorio del cosidetto CORE sia un fattore predisponente a numerose patologie. Alcune forme di lombalgia sono direttamente causate da deficit di stabilità del CORE mentre altre patologie mostrano correlazioni abbastanza strette con questo problema.<br />
Alcune forme di pubalgia, di sindrome della bendelletta ileotibiale, di tendinite del rotuleo, di condropatie del ginocchio, di sindromi dolorose della pelvi o delle anche possono essere ricondotte ad un deficit di stabilità del CORE.<br />
Cosa è il CORE? con quel termine si indica la muscolatura profonda del tronco e più in genere la muscolatura profonda stabilizzatrice di ogni articolazione. Nel nostro caso, nello specifico parliamo di : trasverso dell'addome, obliquo dell'addome, quadrato dei lombi, multifido e muscoli <span>interspinosi, intertrasversari,
trasverso-spinali. </span><br />
<span>Questi muscoli molto spesso a causa di vari fattori perdono di tono, di forza ma soprattutto di controllo motorio. D'altro canto è molto difficile lavorare su questi muscoli (alcuni dei quali molto piccoli, profondi e difficilissimi da contrarre volontariamente) eseguendo le normali attività di allenamento anche per quelle persone che integrano l'attività di corsa con qualche seduta in palestra. Insomma, bisogna lavorare in modo specifico su quei muscoli andando a ricercare la loro contrazione stimolando il controllo motorio.</span><br />
<span>Vediamo quindi come stimolare la stabilità del CORE con alcuni esercizi a corpo libero o con la palla svizzera.</span><br />
<span>Quello che segue è un piccolo protocollo che consiglio di seguire almeno 2 volte a settimana, magari rinunciando a qualche esercizio di stretch (che in quanto a prevenzione da infortuni da sovraccarico non sembra dare nessun tipo di garanzia, di questo parleremo in un articolo specifico che sarà molto interessante). Utilizzeremo i video a disposizione su youtube in modo di avere una visualizzazione degli esercizi da eseguire (mi scuso con chi non parla inglese, se necessario scrivetemi una mail e vi tradurrò il video)</span><br />
<span>Esercizio n1, trasverso dell'addome (attivazione e contrazione da supino e in quadrupedica)</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/aqwx6uCwhUQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span>Esercizio n2, quadrato dei lombi e obliquo (side bridge, ponte laterale) da ripetere bilateralmente</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://1.gvt0.com/vi/_6vjo5yFo1U/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/_6vjo5yFo1U&fs=1&source=uds" />
<param name="bgcolor" value="#FFFFFF" />
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<span>Esercizio n3, multifido e mucoli spinali (cane volante)</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/rmJxXge1J64?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span><br />Esercizio n4, stabilizzazione del tronco (ponte anteriore)</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/H-KSIAaCpEQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span><br /></span><br />
<span><br /></span><br />
<span>Ripetere gli esercizi lentamente (calcolando circa 8 secondi per l'esecuzione) ripetendo ogni esercizio 30 volte</span><br />
<span><br /></span><br />
<span><br /></span><br />
<span>Quando questi esercizi di base saranno diventati molto facili da realizzare si può passare ad esercizi più impegnativi e più divertenti con la palla. Ci si può sbizzarrire e molto spesso nelle confezioni in cui è impacchettata la swiss ball si trovano dei libricini con alcuni esercizi. Di seguito vi allego alcuni file video con qualche spunto </span><br />
<span><br /></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/782Riok8RGU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/-NkDy5rUgZc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/img7JOp1d9M?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span><br /></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/vPwIk0zk0t4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span> </span><br />
<span> </span><br />
<span>Come potete vedere non si tratta di un semplice rinforzo, gli esercizi servono a stimolare il controllo motorio. Stabilizzare il "centro" serve a migliorare il movimento in periferia, qualsiasi movimento necessita di un buon punto fermo prossimale altrimenti il risultato....</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPwCzzQuZuDzRYLmLIdaRgUrAz7ThAw_EZIwRVelsk3niu6Kf7FbX7agmQz_cTA8enLc_k_xSAiH4YUNl0Lm1bkvF7TPz3AcsKh6AYUPtsIbBj6PnJvairxuoBD0Y63PkVDrDlfiOmqAdd/s1600/fail-owned-crane-dig-fail.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="244" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPwCzzQuZuDzRYLmLIdaRgUrAz7ThAw_EZIwRVelsk3niu6Kf7FbX7agmQz_cTA8enLc_k_xSAiH4YUNl0Lm1bkvF7TPz3AcsKh6AYUPtsIbBj6PnJvairxuoBD0Y63PkVDrDlfiOmqAdd/s320/fail-owned-crane-dig-fail.jpg" width="320" /></a></div>
<span><br /></span><br />
<span><br /></span><br />
<br />Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-90657609608095196172011-09-19T21:32:00.002+02:002011-09-19T21:32:38.011+02:00
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Lombalgia 2.0
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
VALUTIAMO E CURIAMO LA LOMBALGIA ACUTA</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nell'articolo precedente abbiamo visto
come capire quale struttura è origine dei sintomi lombalgici e
abbiamo fissato alcuni capisaldi riguardo il trattamento delle
lombalgie. Veniamo quindi al punto: cosa fare se una mattina ci
svegliamo con un forte mal di schiena o se mentre siamo in ufficio
alzandoci dalla sedia ci blocchiamo?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
ANAMNESI</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una cosa che spesso mi capita di
tralasciare mentre scrivo questo tipo di articoli (non diretti a
professionisti ma a “gente comune”) è la parte relativa
all'anamnesi cioè alla raccolta dei dati e della sintomatologia del
paziente. Una prima raccomandazione è quella di non fidarsi mai di
un professionista che non faccia un'anamnesi accurata (anche a costo
di annoiare il paziente) perchè nel 90% dei casi di lombalgia una
corretta anamnesi ci indica già la diagnosi e nella valutazione e
nell'esame clinico si cercherà la conferma alla diagnosi ipotizzata.
Altra cosa fondamentale sia in anamnesi che nell'esame clinico è
escludere tute quelle patologie che possono scatenare un mal di
schiena ma che hanno bisogno di specialisti diversi (circa l'1% è
dovuto a tumori o malattie reumatiche/infiammatorie; il 2% è dovuto
a cause viscerali come coliche renali o epatiche, problemi digestivi
etc) e tutte quelle forme di lombalgia che escludono il trattamento o
che consigliano di eseguire esami più approfonditi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
VALUTAZIONE</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo aver raccolto l'anamnesi si
passerà alla valutazione clinica del paziente; sarà importante
valutare l'aspetto motorio, sensitivo ed i riflessi del paziente. La
postura, i movimenti, eventuali problemi vascolari per poi passare ai
test specifici per la colonna (spring test, prone instability test,
SLR, SLR attivo, Stork test etc.). Successivamente si verificheranno
le anche, passaggio necessario poiché anche alcuni problemi alle
anche danno dolori riferiti nella zona lombare o lungo la gamba e le
articolazioni sacro-iliache</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/KS8YPAjuZpM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/pvsDU6IJoSc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://1.gvt0.com/vi/86Xp_wTvuS0/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/86Xp_wTvuS0&fs=1&source=uds" />
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<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
TRATTAMENTO</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quali sono dunque i trattamenti
proposti in questi casi? Uno studio pubblicato su BMJ nel 2004 ci dà
la risposta: esercizi, mobilizzazioni e massaggi sono le tre cose
proposte ai pazienti. Altre forme di trattamento sono molto rare, ad
esempio tecniche HVLAT (vedremo più tardi di cosa si tratta) sono
proposte ai pazienti solo nel 3% dei casi. Questo per una serie di
motivi, il motivo principe però è la scarsa manualità e la scarsa
preparazione degli operatori nell'eseguire queste tecniche che: non
si insegnano nel normale corso di studi, vengono circondate da aloni
di mistero e leggende metropolitane, sono misconosciute ai terapisti
ma anche ai medici, i corsi per imparare sono molto costosi e si
svolgono soprattutto all'estero (il sottoscritto ha dovuto studiare
con un belga, un australiano e due americani per impararle).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
PREDICTION RULES</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nel 2002 su Spine (la rivista più
autorevole riguardo le problematiche della colonna) è stato
pubblicato un articolo molto interessante frutto del lavoro di una
equipe americana (FLYNN et al). Da questo studio si evince in modo
molto netto che dal risultato dei test e della valutazione clinica
fatta dal paziente possiamo individuare i pazienti che beneficeranno
di un detrminato trattamento piuttosto che da un altro. Nel nostro
caso quindi, in casi di lombalgia acuta si presterà particolare
attenzione a questi 5 fattori:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
-sintomi da meno di 16 giorni</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
-dolore in zona lombare o nella gamba
che non oltrepassa il ginocchio</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
-indice inferiore al 18 nella FABQ (una
scala di valutazione che si compila durante l'anamnesi)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
-almeno un'anca che ha una rotazione
interna superiore a 40 gradi</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
-una ipomobilità o rigidità ad almeno
1 vertebra durante lo spring test</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Successivamente, dopo 2 anni di studi
su ANN INTER MED viene pubblicato uno studio randomizzato (CHILD et
al) sulle basi dell'articolo pubblicato su Spine. Dopo 2 anni di
ricerche gli autori giungono alla conclusione che i 5 fattori sono
effettivamente predittivi del buon esito della terapia e stabiliscono
una sorta di protocollo di trattamento.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A questo punto si scatena una vera e
propria valanga di ricerche tutte concordanti, effettivamente le
prediction rules sono giuste. Tra i tanti articoli mi piace citare il
lavoro di Brennan et al pubblicato su Spine nel 2006. Altre ricerche
invece contestano i risultati e ci vorranno mesi prima di capire il
perchè, sostanzialmente le tecniche usate non erano le stesse degli
studi proposti da Flynn e Child.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Siamo arrivati al nodo quindi, sappiamo
cosa fare. Negli studi i pazienti venivano sottoposti a 2/3 sedute di
tecniche HVLAT più altre 5/8 sedute di esercizi specifici insegnati
dal terapista e ripetuti a domicilio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Prendendo quei 5 parametri come base su
cui ragionare le evidenze ci dicono quanto segue:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
5 si ai 5 criteri delle Prediction
Rules significa avere più del 95% di possibilità
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
4 su 5 significa avere il 95%</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
3 su 5 significa avere il 68%</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
2 su 5 il 49%</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
1 su 5 il 46%</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Come potete vedere non tutti rispondono
in modo positivo alle tecniche HVLAT ma più alta è la rispondenza
ai 5 criteri e più alta è la possibilità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ci rimangono quindi 2 punti da
dirimere:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
cosa possono fare i pazienti che non
rispondono alle HVLAT</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
cosa sono queste HVLAT
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Alla prima domanda rispondo subito, la
risposta è semplice. Possono sottoporsi alle tecniche “standard”
di cura della lombalgia acuta (farmaci, stretch, altre metodiche di
terapia manuale come McKenzie o Maitland, terapia strumentale etc.).
Purtroppo per loro il percorso sarà inevitabilmente più lungo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Veniamo alle HVLAT</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le tecniche HVLAT, meglio note come
manipolazioni, sono tecniche antichissime. Risalgono all'alba dei
tempi, ci sono testimonianze di manipolatori nell'antico egitto e
negli imperi asiatici circa 5000 anni prima di Cristo. Il loro
effetto è principalmente neurofisiologico, si nota dopo l'esecuzione
la riduzione del tono muscolare degli stabilizzatori superficiale ed
un aumento del tono degli stabilizzatori profondi. Il dolore viene
inibito o ridotto per la diminuizione dello spasmo muscolare e per
quello che potremmo definire “effetto reset” poiche dopo una
tecnica HVLAT è come se il sistema nervoso che regola il tono
muscolare e la percezione del dolore venisse resettato (perdonatemi
la spiegazione poco scientifica ma rende abbastanza bene l'idea).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per approfondire l'argomento vi rimando
ad un articolo successivo che parlerà esclusivamente delle tecniche
HVLAT e degli effetti. Ultima cosa che tengo a dirvi è che non è
vero che siano tecniche pericolose, se vengono eseguite da personale
formato ed esperto la pericolosità di queste tecniche è
paragonabile a quella di tecniche di mobilizzazione della colonna.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/lirlSy9Hu6c?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/zqxUJPGkMaA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
CONCLUSIONE</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La domanda che mi porrei a questo punto
è la seguente: ma se esistono queste tecniche e sono così efficaci
(almeno in una buona percentuale della popolazione) perchè nessuno
ne parla?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La risposta purtroppo è al tempo
stesso semplice e drammatica. Pochi professionisti sono realmente
aggiornati. Quando parlo con i ragazzi durante i corsi rimango
sempre sconvolto dal fatto che quasi nessuno conosca pubmed (un
portale gestito dal governo americano che raccoglie tutti gli
articoli scientifici pubblicati al mondo) o pedro (come pubmed ma
questo è un portale specifico di riabilitazione, gestito dal governo
australiano). Molti non parlano inglese e il 96% degli articoli sono
scritti in inglese e per ultimo, manca anche una cultura scientifica
(nel senso che molti fisioterapisti preferiscono affidarsi a quella
che io chiamo “guru medicine”, si affidano a quello che trovano
su libri o che gli viene detto nei corsi senza interrogarsi (questo
comporterebbe una presa di coscienza che molte cose che facciamo sono
inutili o dannose). Insomma la cosidetta “evidence based medicine”
in Italia fa fatica a trovare terreno fertile.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dott. Andrea Pece</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Orthopaedic M.T.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dottore in Fisioterapia</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Master in Terapia Manuale e Riabilitazione Muscoloscheletrica</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Studio: Via Annone 1 Roma (Trieste)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Studio: Via B. Rizzieri 204 Roma (Cinecittà est)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tel: 3392192767</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-83169688199007714662011-09-19T21:01:00.001+02:002011-09-19T21:01:33.725+02:00Ho un sassolino nella scarpa. AHI!Dopo tanto tempo mi sono rimesso le scarpe e sono andato a correre. Difficile raccontarvi della felicità di essere tornato a correre e della fatica che ho fatto per fare gli 8 miseri km della blood runner.<br />
Sarebbe molto bello raccontarvi degli amici rivisti dopo 5 mesi prima della partenza e le pacche sulle spalle che ho ricevuto all'arrivo. Sarebbe anche bello raccontarvi del km corso col grande Giorgio Calcaterra (a tal proposito nei prossimi giorni lo spirito di palomba si impossesserà di me) ma oggi volgio solo esprimere la mia indignazione.<br />
<br />
Al traguardo un ragazzo si è sentito male (sembrava un infarto, il primario che correva con me ha avuto la mia stessa sensazione) ed ha dovuto attendere più di 10 minuti prima che arrivasse l'ambulanza.<br />
L'indignazione nasce dal fatto che non c'era una equipe al traguardo. Possibile che non sia prevista? Possibile che un ragazzo (a vederlo avrà avuto la mia età) debba rischiare di morire perchè l'organizzazione ha voluto risparmire qualche centinaio di euro?<br />
<br />
Mi sembra si chiami Stefano, a lui un augurio di rimettersi presto.<br />
<br />
<br />
<br />Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-47514398744849683502011-08-13T11:00:00.000+02:002011-08-13T11:00:47.093+02:00Dopo tanto tempo...Il mio ultimo post corrispondeva con lì'ultima uscita di corsa, oggi dopo un mese e mezzo le cose non sono migliorate di molto. Il dolore c'è anche se ovviamente è leggermente affievolito, il fastidio salendo e scendendo le scale è sparito anche se ricompare dopo il minimo sforzo. Ora ho iniziato una serie di 5 infiltrazioni sottorotulee e stò continuando con la riabilitazione e la fisioterapia.<br />
Devo dire che ieri non ne potevo più ed ho giocato a tennis per un paio si set, cercando di correre poco e di non sforzare il ginocchio....è andata benino. temevo di maledirmi oggi ed invece tutto sommato il fastidio è sempre quello e non è aumentato.<br />
<br />
La cosa brutta e triste è che quel desiderio di correre, quella sensazione di "mamma mia non vedo l'ora" stà lentamente svanendo. Non ho più il bisogno atavico, quasi da crisi di astinenza, di andare a correre. guardo gli altri farlo provando un leggero senso di tristezza ma non ho più la rabbia cieca che avevo prima.<br />
Questa è la cosa più triste di questo infortunio al ginocchio.<br />
<br />
Tornerò? bhò. Oggi sono dubbioso.Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-71455050132974274452011-06-21T21:58:00.000+02:002011-06-21T21:58:20.008+02:00LESIONE DEL MURO MENISCALEQuesta è la diagnosi fatta "al volo" dopo la seconda risonanza in attesa che il primario di radiologia la veda.<br />
<br />
Se così fosse posso già togliermi dalla testa Firenze e Amsterdam ma la cosa positiva è che il muro meniscale è vascolarizzato quindi ci sono buone possibilità che la lesione cicatrizzi. Si tratterebbe di continuare a corricchiare e "vedere come evolve la situazione".<br />
<br />
Bhà, comunque da troppo tempo parlo solo del ginocchio, il prossimo post per confermarvi quale sarà il referto e poi cambiamo argomento. Stò ginocchio m'ha proprio rotto le scatole.Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-78095546853978450972011-06-06T12:36:00.001+02:002011-06-06T12:38:18.491+02:00Di che lombalgia sei? Piccolo vademecum per chi soffre di mal di schiena<div style="margin-bottom: 0cm;"><b><br />
</b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Iniziamo a parlare di lombalgia, un problema molto comune tra i runner ma anche tra la popolazione “sedentaria”. In questo articolo accenneremo all'anatomia, alle cause ma soprattutto cercheremo di individuare quei segnali che possono indirizzarci verso la comprensione del dolore lombare e verso la sua risoluzione definitiva (considerando sempre che nessun articolo può sostituire il consulto con un professionista). Per fare questo è necessario avere bene in mente l'anatomia della colonna lombare ed avere ben chiari alcuni concetti-base della sua biomeccanica.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.cefisioterapico.com/cms/file/Image/colonna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.cefisioterapico.com/cms/file/Image/colonna.jpg" width="255" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La colonna vertebrale lombare è composta da 5 vertebre (indicate con la lettera L seguita da un numero, quindi L1 sarà la prima vertebra lombare e così via a scendere), sopra di esse ci sono le 12 vertebre dorsali (o toraciche per questo le troverete indicate con la lettera D o T sempre seguite da un numero), sotto di esse c'è l'osso sacro che a sua volta si articola con il bacino attraverso le articolazioni sacro-iliache. <b></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.sportmedicina.com/OSTEOPOROSI/dolorecolonna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="301" src="http://www.sportmedicina.com/OSTEOPOROSI/dolorecolonna.jpg" width="320" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Entriamo nello specifico di ogni singola vertebra; ogni singola vertebra si articola con la superiore e l'inferiore attraverso 2 “pilastri”, il posteriore composto dalle faccette articolari e le articolazioni zigoapofisarie (che chiameremo atricolazione Z) e il pilastro anteriore composto dal corpo vertebrale e i dischi intersomatici. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.scoliosipadova.net/assets/images/immagini-sito/ernie/DERMATOMERI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.scoliosipadova.net/assets/images/immagini-sito/ernie/DERMATOMERI.jpg" width="298" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dallo spazio tra due vertebre e da un canale che si crea tra di esse fuoriesce la radice nervosa che andrà ad innervare i muscoli, la cute e tutte le strutture relative al proprio “livello” </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Dalle immagini si può già iniziare a capire quale “livello” è responsabile del dolore e iniziare ad escludere alcune cause. Non è raro trovarsi di fronte a pazienti con dolore in regione L5 e un referto di Risonanza magnetica che indica un'ernia L3, a nulla varranno a quel punto le rassicurazioni e le spiegazioni. Il paziente avrà il futuro segnato dall'incubo di quell'ernia anche se non è la responsabile del suo dolore vista la differenza tra la posizione dell'ernia ed il territorio innervato dalla radice corrispondente. Ecco il primo punto, evitare indagini superflue, evitare di sottoporsi al classico iter fatto di consulti medici-indagini radiologiche-esami elettromiografici-consulto medico-indagini radiologiche etc etc che creano nel paziente lombalgico una visione catastrofica e negativa del suo problema che in realtà è un problema comune (tanto che si calcola che l'83% della popolazione occidentale ne soffra). E' fondamentale che il paziente approcci la lombalgia in modo corretto poiché l'aspetto psicologico è un fattore determinante nel recupero, non essere spaventati dal dolore e sapere che la lombalgia è un problema transitorio e risolvibile se affrontato nel modo più corretto. Torno a ripetere che, purtroppo, l'iter che seguono normalmente i pazienti è quello peggiore poiché comporta una grande perdita di tempo (vedremo nei prossimi articoli che una delle cose più importanti è intervenire entro i primi 16 giorni dall'insorgenza del dolore e il classico tour medico di famiglia-RX-specialista- Risonanza magnetica-specialista-fisioterapia comporta in genere una perdita di tempo di circa 4 mesi periodo durante il quale la lombalgia cronicizza o, per fortuna in molti casi si risolve spontaneamente) e, cosa ancor peggiore molti medici/fisioterapisti/osteopati non sono così preparati in materia e mi duole dirlo. Per fare un semplice esempio molte, troppe volte ai pazienti che giungono nel mio studio è stato consigliato di riposare a letto mentre su tutte le linee guida del LBP (low back pain-lombalgia) si raccomanda di sconsigliare il riposo a letto anzi il paziente deve essere stimolato a non lasciare il lavoro etc (le linee guida sono facilmente reperibili in rete, in lingua inglese. Mentre le linee guida italiane, chiamate percorsi diagnostico terapeutici non sono stato in grado di reperirle su internet. Se a qualcuno interessano può scrivermi in mail e gliele manderò facendo un lavoro di trascrizione da libro). Dalle linee guida si evince anche l'inutilità di molte proposte terapeutiche che causano perdita di tempo e soldi da parte dei pazienti, TENS, correnti interferenziali, massaggi, ultrasuoni, corsetti (busti) non hanno dato nessun riscontro di utilità nel trattamento della lombalgia (cronica o acuta). Un'altra cosa su cui vorrei porre l'accento è sulla necessaria dicotomia tra le lesioni anatomiche e quelle funzionali. Una schiena può essere molto dolente anche in assenza di lesioni anatomiche così come può essere una schiena “sana” in presenza di esse. La differenza tra una schiena dolente ed una non dolente non può e non deve essere ridotta alla presenza o all'assenza di ernie o protrusioni (o artrosi o quant'altro). Una ultima piccola precisazione. Circa l'1% delle lombalgie ha una causa infiammatoria o tumorale o è dovuta ad artriti, il 2% a cause viscerali, il restante 97% a cause meccaniche ed è su di queste che dovremo agire, risolvendole, modificandole o rendendole inoffensive.</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">A questo punto veniamo al nostro mal di schiena, oggi vi siete alzati con la schiena a pezzi o durante la giornata in ufficio vi è cresciuto un fastidioso dolore nella zona glutea. Quali possono essere le cause, come cercare di capire “di che mal di schiena sei”? Vi farò un piccolo vademecum per cercare di capire meglio i vostri sintomi, la raccomandazione che mi sento di fare però è sempre la stessa. Le categorizzazioni in medicina sono didattiche,non esiste un caso “da manuale” o almeno a me non ne sono mai capitati. Sapere la teoria è molto importante ma l'anamnesi del paziente, la sua valutazione, l'esame clinico, l'esame neurologico non possono essere bypassati e quindi sarà sempre fondamentale recarsi da un operatore preparato. </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">La lombalgia (o sciatalgia) può essere divisa in 4 grandi gruppi (tralasciando le sindromi meno frequenti o difficili da verificare da soli come la sindrome pseudoradicolare o la sindrome da ipomobilità) : problemi al disco; problemi radicolari; problemi alle articolazioni Z e problemi di instabilità anatomica ma soprattutto INSTABILITA' FUNZIONALE che è la prima causa di lombalgia secondo molti autori (tra i quali immodestamente mi metto anche io). Come riconoscerli? Come capire?</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://medicinapertutti.altervista.org/anatomia_normale/apparato_locomotore/tronco/rachide/img_rachide/disco_intervertebrale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://medicinapertutti.altervista.org/anatomia_normale/apparato_locomotore/tronco/rachide/img_rachide/disco_intervertebrale.jpg" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Disco intervertebrale </div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">(ernia, protrusione, prolasso, estrusione, lesione discale etc etc)</div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">Il dolore dovuto ad un disco intervetebrale è solitamente molto intenso la mattina appena alzati, questo perchè il disco intervetebrale soprattutto nella sua parte polposa durante la notte si reidrata aumentando di volume. Questo aumento di volume del nucleo polposo comporta un'aumento di volume della protrusione (o dell'ernia) con conseguente aumento della pressione sul midollo o sulla radice nervosa. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.vertebral.med.br/img/patologias_02_lasegue.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="183" src="http://www.vertebral.med.br/img/patologias_02_lasegue.jpg" width="320" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Il disco risponde ai movimenti ripetuti, cioè il sintomo cambia se al paziente viene chiesto di ripetere un movimento (es:si esegue il test SLR poi si chiede al paziente di fare 10 volte una flessione delle anche da supino. A questo punto si ripete il test e il risultato è cambiato, noteremo quindi un aumento o una riduzione dei gradi di flessione dell'anca</span><b></b><span style="font-weight: normal;">). </span> </div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">Il dolore aumenta nella posizione seduta e il paziente di solito mostra una certa insofferenza nello stare seduto muovendosi di continuo o alzandosi in piedi dopo pochi minuti (passaggio posturale da seduto in piedi molto doloroso). Stare in macchina è quasi una tortura e a casa non si riesce a stare su divani o poltrone. Caratteristica singolare dei problemi discali è che il dolore aumenta facendo un colpo di tosse.</div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">La terapia consisterà nell'individuare gli esercizi adatti, nella correzione delle abitudini sbagliate che comportano riduzione della lordosi o inversione della curva, nel consigliare le strategie necessarie per evitare atteggiamenti errati anche attraverso l'utilizzo di ausili come il cuscino McKenzie. Tecniche consigliate: McKenzie, kinesi attiva, Maitland, Mulligan, Kaltenborn, Manipolazioni </div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.ortopediabassini.it/page/attivita/chvertebrale/Ernia3D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ortopediabassini.it/page/attivita/chvertebrale/Ernia3D.jpg" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Radice nervosa </span></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><b>(</b><span style="font-weight: normal;">infiammazione, compressione, intrappolamento)</span></div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">Nel caso la radice fosse compressa da un'ernia vedi disco.</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Negli altri casi da compressione ossea, intrappolamento della radice da cicatrici o aderenze, alterazioni della neurodinamica o tensione della radice nervosa il dolore si manifesta durante le attività che mettono in tensione il nervo (per lo sciatico ad esempio estendere il ginocchio o flettere l'anca). Si evidenzia molto spesso una deviazione del tronco del paziente dal lato sintomatico. I movimenti ripetuti riproducono il sintomo ma non lo peggiorano o migliorano (a differenza di quello che succedeva con i problemi discali), la flessione della colonna non genera sintomi. Di solito camminare in salita o stare nella vasca da bagno (estrema flessione lombare) peggiora i sintomi. In genere il paziente ha positività ai test neurodinamici come lo slump test</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/gYUUBSgZUlc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">La terapia consisterà nella correzione della deviazione, nel cercare di alleviare la pressione sulla radice e nella mobilizzazione della radice nervosa e del nervo corrispondente. Tecniche consigliate: Neurodinamica, Maitland, Kaltenborn, Mulligan, Manipolazioni solo nel caso che non crei dolore la preparazione alla stessa</div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.osteopata.eu/public/42_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Articolazione Z </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.fisioterapiarubiera.com/images/solo%20locali/Articolazioni%20zigoapofisarie.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.fisioterapiarubiera.com/images/solo%20locali/Articolazioni%20zigoapofisarie.JPG" width="220" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">(Artrosi, intrappolamenti dei menischi articolari etc)</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">In età avanzata sicuramente il problema più comune è l'atrosi, il dolore da faccetta articolare (articolazione Z) è solitamente situato in zona paravertebrale (o almeno la sua insorgenza è in quella zona) ed ha la caratteristica di diminuire o sparire in posizione seduta e durante il cammino e compare generalmente sopra i 50 anni di età. Il dolore da articolazione Z non si modifica con i movimenti ripetuti. Negli intrappolamenti dei menischi articolari il dolore è molto intenso e risponde più o meno alle stesse caratteristiche. Il test diagnostico più usato è quello di estensione+rotazione </span><b></b></div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">Il trattamento prevede tecniche miofasciali di rilasciamento, mobilizzazione ed esercizi.</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">In caso di intrappolamento meniscale la terapia risolutiva, spesso in una singola seduta, è la manipolazione vertebrale che libera il menisco annullando le cause che scatenavano il dolore (questi sono i pazienti che quando capitano ti fanno fare un gran figurone. Entrano piegati a 90 gradi e dopo 2 minuti escono saltellando e ringraziandoti. Purtroppo non sono molto frequenti proprio a causa di quello che prima abbiamo chiamato “iter classico del paziente lombalgico”.</span></div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Instabilità: Descrivere a parole un concetto così ampio come quello di instabilità è veramente un'impresa. Molti medici/fisoterapisti/osteopati (quasi tutti a dire il vero) pensano che l'instabilità sia un fattore anatomico. Una spondilolistesi (uno scivolamento di una vertebra su un'altra) o patologie simili sono sicuramente una condizione di instabilità. Certamente lo sono, un legamento “che non tiene” lo è, una capsula articolare ormai sfiancata lo è ma l'errore stà nel credere che esistano solo queste forme di instabilità. Nella realtà la stabilità articolare è la somma di 3 sistemi di stabilizzazione: l'anatomia dell'articolazione (un'articolazione con superfici curve sarà più stabile di una con superfici lisce) sulla quale non si può agire in nessun modo; il sistema di stabilizzazione passivo (legamenti, capsule articolari etc etc come visto prima); il sistema attivo di stabilizzazione principalmente regolato dal sistema nervoso e composto dagli organi contrattili (muscoli). L'insieme di questi 3 sistemi determina la stibilità o l'instabilità di una articolazione. Questo è il motivo per cui molte persone con legamenti lesionati o rotti non hanno nessun problema di stabilità articolare (la somma dei 3 è comunque sufficiente anche se 1 è deficitario) e per cui persone con un'anatomia integra hanno una instabilità.</span></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Potremmo quindi definire instabilità l'incapacità di un'articolazione di conservare il corretto asse di rotazione istantaneo nel tempo (semplificando potremmo definirlo controllo motorio)</span></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Il dolore da instabilità è generalmente presente dopo aver passato del tempo (variabile da individuo a individuo e in base alla condizione personale) in condizioni che mettono in crisi il “sistema stabilizzatore”. Un esempio classico è il mal di schiena che viene dopo qualche ora di shopping, camminare lentamente e stare in piedi fermi può mettere in crisi un sistema deficitario. Il mal di schiena che insorge durante gli ultimi km di un lungo o che ci costringe a stenderci dopo un allenamento molto probabilmente dipende da questo tipo di problemi. Generalmente il mal di schiena da instabilità si allevia quando ci si stende qualche minuto ma può ripresentarsi non appena si ritorna nella condizione di instabilità. La cosa particolare è che l'instabilità molto spesso è “specifica” nel senso che si manifesta in una condizione (esempio nel cammianre) mentre è completamente asintomatica in altre anche se teoricamente più impegnative (ad esempio la corsa) oppure può manifestarsi all'interno della stessa attività ma in condizioni differenti (la schiena fa male dopo una seduta di ripetute brevi e non dà nessun problema dopo un lunghissimo) . L'instabilità è probabilmente la prima causa di lombalgia ed è alla base di molte rigidità segmentali della colonna vertebrale. Il test più affidabile è il “Prone intsability test” </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://1.gvt0.com/vi/86Xp_wTvuS0/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/86Xp_wTvuS0&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/86Xp_wTvuS0&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;"> </span><b></b> </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">La terapia sarà focalizzata sul recupero della stabilità in condizioni funzionali attraverso dei protocolli specifici e degli esercizi da eseguire con la guida delle mani del terapista. Delle manipolazioni vertebrali possono servire per sbloccare i segmenti vertebrali rigidi. Un buon programma di autotrattamento completa l'opera di guarigione e se protratto nel tempo previene ricadute. Una volta ottenuta la risoluzione dei sintomi un ottimo modo per mantenere una buona stabilità è fare 1 volta a settimana thai chi, un'arte marziale cinese che si basa sul controllo motorio o in alternativa dedicare 2 volte a settimana 15 minuti per ripetere gli esercizi di stabilizzazione </span> </div><div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Si può capire facilmente che un problema alla colonna non può essere banalizzato (eh signora lei ha un'ernia che vuole?) e la sua risoluzione deve sempre considerare l'insieme costituito dalle vertebre, dal bacino e dalle anche. Rivolgersi ad un operatore esperto e competente per questo tipo di problemi significa dimenticarsi del mal di schiena, anche ricorrente, attraverso un percorso che richiede nella maggior parte dei casi qualche seduta col terapista (da 2 a 5 in genere ma nei casi più refrattari al trattamento si può arrivare a dover fare più sedute) ed un programma di autotrattamento da eseguire da soli 1 volta al giorno all'inizio e poi 3 volte a settimana.<br />
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Dott. Andrea Pece<br />
Dottore in Fisioterapia<br />
Orthopaedic M.T. (omt-ifomt)<br />
Master in Terapia Manuale<br />
Studio: Via Annone 1<br />
Tel: 3392192767<br />
terapiamanuale@hotmail.it<br />
terapiamanuale.oneminutesite.it</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">(immagine reperite in rete. Copyright dei rispettici proprietari) </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"> </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div>Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-66820537852785940232011-05-24T21:40:00.000+02:002011-05-24T21:40:28.748+02:00Ginocchio, televisione, lavoro, spinningBhà che periodo incasinato. Troppi impegni eppure ho molto tempo libero che potre sfruttare per allenarmi a dovere. Il ginocchio inizia a dare buone sensazioni dopo 2 infiltrazioni di cortisone e 2 mesi di riposo relativo.<br />
Nelle ultime settimane ho preparato 2 articoli per il sito romacorre che poi ho presentato in Tv durante il programma atletica atletica su Gold (curato dai bancari romani) ed ho fatto in tempo ad appassionarmi allo spinning. devo dire che è veramente molto divertente (e non mi dà grandi problmi al ginocchio) e anche molto allenante. Ho trovato una bravissima istruttrice (grande Alessia, una donna favolosa) nel nuovo club al quale mi sono iscritto ed ho provato 1 lezione. Veramente divertente, tra l'altro era anche una lezione "fartlek" quindi ho avuto modo di lavorare benino sui cambi di ritmo. La condizione fisica è deprimente, oltre ai 5 kg messi su (ammazza che panza) sento che faccio molta fatica a tenere un ritmo che solo 2 mesi fa usavo come riscaldamento o quasi ma l'importante è che il ginocchio guarisca completamente perchè quando tornerò a correre a pieno regime saranno cazzi amari per tutti. Ho il sacro fuoco dell'agonismo che tracima.....<br />
Tornerò presto e tra pochi mesi sarò una belva!Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-84938337606392505082011-05-10T23:26:00.000+02:002011-05-10T23:26:04.785+02:00Caro ginocchio....Caro ginocchio ti scrivo così mi distraggo un pò<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/z88kLO8bOxU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>Dopo un mese di riposo completo (interrotto solo da una prova domenica scorsa) ho corso 10 km. Il ginocchio faceva male all'inizio poi è come se si fosse sbloccato e il dolore è passato. finito di correre avevo solo un leggero fastidio e il dolore della settimana scorsa durato 48 ore è solo un ricordo. ha fatto effetto l'infiltrazione.<br />
<br />
Stimolato da un articolo di Albanesi ho trovato l'argomento per la prossima puntata di atletica atletica, per la serie vi parlo di quello che ho io :)<br />
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(ed anche per un bell'articolo da scrivere nei tempi morti in attesa che mi venga voglia di scrivere il capolavoro che ho in testa sulla lombalgia)Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-65100898379088785982011-05-04T22:53:00.000+02:002011-05-04T22:53:30.592+02:00Domani visita dal ginocchiologoSono abbacchiato come si dice dalle mie parti. Dopo 3 setimane di riposo assoluto e crioterapia pensavo che il ginocchio stesse meglio ed invece mi ha dato esattamente gli stessi problemi di 3 settimane prima.<br />
Stesso dolore, stessa durata....che amarena!<br />
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La risonanza negativa fa sperare (insomma avere un menisco andato e doversi operare non è che mi esaltasse come scenario) ma allo stesso tempo questa incertezza su cosa abbia sto ginocchio mi rende nervoso.<br />
Talmente nervoso che mi sono attaccato ai dolci, 3 kg in un mese....<br />
<br />
Sentiamo il ginocchiologo domani che dice, speriamo bene.Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-38145606918272201802011-04-30T17:56:00.000+02:002011-04-30T17:56:04.716+02:00GINNOCHIO NUNFA' LO STOPIDO STASERA (anzi domattina)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/UzHh1mS-XBM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
Domani mattina proverò a correre un pò...spero che il ginocchio si sia ripreso e non dia problema anche se a volte sento ancora un leggero fastidio.<br />
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Speriamo bene anche perchè ho in programma Firenze ma sopratutto se il ginocchio risponde bene nelle prossime settimane forse in estate....forse....<br />
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dai ginocchio nun fà lo stronzo!Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-26802706614753277972011-04-13T14:20:00.000+02:002011-04-13T14:20:32.899+02:00Ego te absolvo in nomine stultitiae<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Q3Kvu6Kgp88?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">PARIGI VAL BENE UN MENISCO<br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Non, rien de rien </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Non, je ne regrette rien. </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ni le bien, qu'on ma fait </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">Ni le mal tout ça m'est bien égal! </div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">Per raccontarvi la mia maratona di Parigi devo risalire al 1593.</span></div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">La morte di Enrico III rimasto senza eredi fece in modo che, attraverso la legge salica, si risalisse a Luigi IX e da lui si discese fino ad Enrico III di Navarra. Quando gli fù proposto il trono gli fù anche fatto notare che l'unico ostacolo alla sua incoronazione era il fatto che fosse ugonotto. Su consiglio di Ferdinando I de Medici si convertì al cattolicesimo e pronuncio la frase “Paris vaut bien une messe” diventando poi Enrico IV.</span></div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><a href="" name="result_box"></a> <span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Circa 420 anni dopo, quando l'ortopedico dopo aver visto la risonanza mi ha detto che “ hai una bella meniscopatia e un versamento al ginocchio sinistro, la maratona di Parigi è meglio che te la scordi. Devi fare 4 settimane di COX2 (un antinfiammatorio di nuova generazione) e riposo assoluto” mi sono alzato dal lettino ed ho esclamato con fare epico “</span><i><span style="font-weight: normal;">Paris vaut bien une </span></i><span lang="fr-FR"><i><span style="font-weight: normal;">ménisque</span></i></span><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;"> “.</span></span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Moderno Enrico IV sono uscito sotto lo sguardo attonito del collega (deve aver pensato « che era cretino me lo avevano detto ma non pensavo fino a questo punto ») deciso a non darla vinta a lui, alla risonanza ed al ginocchio malconcio. Dopo qualche giorno salgo su un aereo Air France e volo a Parigi sproloquindo di editti di Nantes, di guerre da muovere all'Austria e fanatici cattolici pronti ad attentare alla mia persona.</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">MARATHON EXPO </span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">«Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia».<span style="font-size: small;"> </span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/Mp36PEdg6PA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;"><br />
</span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;">L'expo è molto grande, per arrivare si scende dalla metro e ci si cade dentro (Porte de Versailles). E' dentro un padiglione della fiera, un capannone anonimo. Non trovo fila ed entro subito, l'ingresso è scarno. Si passa sotto ad un gonfiabile (tipo quello di LBM ad igloo per capirci) e subito si viene divisi in 2 file. Una per chi ha spedito il certificato, una per chi non lo ha fatto. Per fortuna la fila è roba di poco e ritiro immediatamente la busta col pettorale ed il chip (da applicare ai lacci della scarpa) insieme alla quale mi vengono date un paio di etichette simili a quelle che si mettono sulle valige in aeroporto con delle caselle da annerire per formare il numero di pettorale (una cosa scandalosa, ma come se fa? Poi a me me sò sempre stati sulle scatole quei giochetti della settimana enigmistica tipo annerisci le forme col puntino) </span></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine479.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine479.jpg" width="238" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;">. E poi mi domando, ma ad Enrico IV la corona gliela hanno portata o è dovuto andare a prendersela lui facendo la fila? E che diamine, un pò di rispetto per i sovrani!</span></span></span></div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;">Poco più avanti la fila per il pacco-gara è più lunga ma comunque scorrevole. Mi danno una sacchetta azzurra con le scritte bianche (già mi stanno sulle palle questi, sti lanziali!!!) decisamente troppo poco capiente per contenere quello che speravo o immaginavo. In effetti un cartello mette subito in chiaro le cose . </span></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine414.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine414.jpg" width="238" /></a></div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;">(95 euro di iscrizione neanche una misera maglia con scritto marathon de paris) . Non sarà di certo questo a fermarmi penso ma se devo essere sincero la cosa mi mette un pò di cattivo umore. Continuo il giro, passo davanti allo stand del fotografo ufficiale (fotostudio5 mi senti? Hai mai visto come fanno nelle grandi maratone?) e inizio la gimcana tra gli espositori. La prima parte è dedicata al materiale tecnico, ci sono tutte le marche di abbigliamento ed accessori (manca solo adidas mi sembra), I prezzi sono da rapina, o meglio sono gli stessi dei negozi solo che non ti fanno il solito 20-30% di sconto. Peccato forse avrei comprato qualcosa. A metà expo c'è l'esposizione ASICS-MARATHON DE PARIS che prende il padiglione per tutta la sua larghezza quindi è impossibile evitare di passarci dentro (maratonadiRoma mi senti? Lo vedi come si fa nelle grandi maratone?). Il materiale è bruttarello forte e i prezzi sono da passamontagna (una t.shirt di cotone stampata 20 euro. Datevela in faccia!) quindi proseguo dritto anche se una maglia l'avrei presa. Evito di commentare le solite magliette bianco-blu o bianco-rosse tecniche della asics. Possibile che noi maschietti dobbiamo per forza vestirci in modo triste per correre? Soprattutto quando nel reparto femminile vedi delle cosette niente male. Prendo una maglia da donna ma non per me, anche se non avrei problemi ad indossare una maglia lilla mi tirerebbe in modo osceno sulla panza. Di tanto in tanto delle pozzanghere in terra e dell'acqua che cade dal soffitto, probabilmente l'impianto del clima si è guastato (anzi sicuramente visto che nel pomeriggio mi hanno detto che nel padiglione si faceva la sauna)</span></span></span></div><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><a href="" name="search"></a><a href="" name="search1"></a> <span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Passato lo stand ufficiale della maratona si trovano altri espositori, integratori, cazzatelle e stand delle altre maratone (almeno una trentina). Quelli della maratona di </span></span></span></span><em><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;">Beaujolais</span></span></em><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;"> </span></span><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">sono ovviamente i più rumorosi, alle 11 di mattina già stanno belli ubriachi. Offrono vino (bhè il </span></span></span></span><em><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-weight: normal;">Beaujolais</span></span></span></em><span style="font-size: small;"><span lang="fr-FR"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> è proprio bono) e per ogni bicchiere che danno uno se lo scolano loro. Compilo la scheda per la lotteria (hai visto mai) e passo avanti, non prima di aver buttato giù 2 bicchierozzi di rosso come si deve. Cerco la maratona di Roma, chiacchiero 1 minuto coi ragazzi (mi sono scordato di chiedergli del cambio di percorso, che minchione che sono) e poi me ne vado al rice party. 5 euro un piatto di riso ai funghi, 1 mezza acqua e 1 banana. Ci si può stare.</span></span></span></span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Si sono fatte le 14 ed è ora di andare un pò in giro per parigi visto che non ci sono mai stato prima. Nei prossimi giorni avrò modo di girare per bene ma non posso resistere, da bravo turista, alla tentazione di andare alla torre Eiffel. « ROBBA DE BRICOFER, BULLONI DER 12 E PEZZI DE FERO » così la descrive un mio amico, io senza essere così poco rispettoso la trovo banale e pacchiana. Mi sono tolto il pensiero, l'ho vista e come sospettavo non mi è piaciuta. Faccio comunque delle foto </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine453.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine453.jpg" width="238" /></a></div>(io e l'insegna bricofer più grande del mondo)<br />
<div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">da bravo turista e continuo il giro per Parigi.</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">LA SVEGLIA </span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/yftOy8kz7aE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Love, love is a verb </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Love is a doing word </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Fearless on my breath </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Gentle impulsion </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Shakes me makes me lighter </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Fearless on my breath </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Teardrop on the fire </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Fearless on my breath </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Per quanto mi sforzi periodicamente di trovare una canzone differente non esiste un modo migliore per svegliarsi. Me la godo qualche minuto a letto poi mi alzo di scatto ed inizio i rituali pre-gara.sono riuscito a dormire abbastanza bene, non benissimo ma qualche ora me la sono fatta. La sera prima non sono riuscito a decidere quale canotta indossare, ne ho portate 2. Quella indossata a NY e quella indossata a Roma. Fa molto caldo a Parigi in questi giorni quindi la maglia termica a mezze manche rimane in valigia insieme a molte altre cose che avevo portato prevedendo un clima meno primaverile. Ieri ha fatto 26 gradi. Decido di mettere la canotta gialla, attacco il pettorale, il chip alla scarpa ed esco in pantaloncini canotta e felpa. Incredibile alle 7 di mattina fa già caldo e non sento il minimo freddo. Arrivo alla metro e trovo il primo intoppo, la metro non è gratis per i maratoneti. Un signore mi fa un cenno con una mano (scavalcare come ho visto fare in alcune stazioni quì non è possibile, i tornelli sono alti e diciamolo, la pubblicità dell'olio cuore non me la farebbero fare con questa panza) e mi accodo a lui per entrare. Salgo sulla metro che è già piena di maratoneti, trovo un angolino e mi siedo. Sono circa 10 fermate senza cambi in mezzo, 15 minuti e si arriva ad Etoile (Arco di trionfo).</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">PRE-GARA </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/dHnWmn6VXao?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Well there's a song on the radio that says: </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">"Let's get this party started." </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">So let's get this party started. </span> </div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Scesi dalla metro bisogna camminare circa un Km per arrivare al traguardo perchè è lì che si trovano i gazebo deposito-borse. Si cammina in discesa fino al traguardo su una stradina laterale e poi si entra nella avenue de foch dove è il traguardo. Il deposito borse è veloce ma la sacchetta è troppo piccola e molti si sono portati uno zaino da lasciare (visti tanti zaini della mara di Roma). Io ho solo la sacchetta da lanziale quindi applico l'etichetta e la lascio, mi tolgo la felpa e la metto dentro, prendo la pettorina di plastica ma decido di non metterla. Fa caldo, caldissimo e si stà benissimo in canotta anche se sono solo le 8 di mattina. Mi incontro con i miei amici (sarebbe meglio chiamarli sudditi ma sapete com'è? Noi Re moderni.....amiamo fare le cose con meno formalità di una volta) e dopo il solito scambio di minchiate (nessuno che si senta bene la mattina della gara, ma solo i miei amici si comportano da Calimero o anche i vostri?) ci avviamo verso i Campi Elisi dove è previsto lo start. Entriamo nella griglia e butto un occhio al gonfiabile dello start, mi sembra in provincia di Rovigo per quanto è lontano, si vede bene perchè la stada è in discesa ma è veramente lontano. Da menzionare un paio di cose, all'interno delle griglie ci sono dei bagni chimici ma non i soliti casotti (quelli erano in zona arrivo deposito-borse. Questi sono (provo a descriverli) all'aperto. Una pedana rialzata di circa 2 metri per lato divisa in 4 parti da 4 colonnine che si alzano dal fondo al cui culmine c'è un orinale. All'altezza « giusta » delle piccole paratie di plastica coprono le zone intime da sguardi indiscreti (del resto non è carino mostrare il moi reale augello a chiunque, sono o non sono il moderno Enrico IV?) e concedono un minimo di privacy che comunque a noi runners non interessa poi tanto (visto che almeno io ho fatto pipì praticamente ovunque durante le gare, anche se mi vedevano). Mi rendo conto che è un aggeggio utilizzabile solo da maschietti (o da donne veramente molto brave :)) ma nelle griglie non credo si possa fare molto di più e si evitano anche tutte quelle bottigliette di « gatorade color paglierino » che si trovano in terra nelle griglie di partenza (perchè quelli organizzati si portano una bottiglietta in cui farla mentre i disorganizzati come me la fanno dietro al primo albero). Dagli altoparlanti musica e urla da DJ e poi via alle handbike, poi via alla maratona. 12 minuti di camminata ci vogliono per arrivare allo start e poi viaaaaaaaaaaa in discesa</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">GARA </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/HgzGwKwLmgM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>So don't stop me now don't stop me <br />
'Cause I'm having a good time having a good time <div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">La partenza è in discesa in mezzo ad un mare di gente, molti turisti ed accompagnatori. Mi sembrano pochi i parigini (come li riconosco? Dalla faccia da stronzi con la puzza sotto al naso). Alla fine dei Campi Elisi una curva stretta (con strettoia annessa) a sinistra e per qualche decina di metri si deve camminare, poi si riparte e si percorre Rue de Rivoli. La strada è bellissima e piena di gente. Ragazzi che urlano e suonano. La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica dice MI SONO APPENA SVUOTATA, NON MI GUARDATE COSI' VAAAAAAIIIIIII. Si costeggia il Louvre, l'hotel de ville, la Bastiglia al km 5 dove il percorso ha una strettoia molto evidente e si deve camminare di nuovo anche perchè il rifornimento è posto esattamente 10 metri prima della strettoia (a fenomeniiii). Da lì in poi si percorrono strade che definirei anonime in quartieri residenziali, senza pubblico nell'indifferenza dei pochi parigini in strada. La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica dice SE TI FERMI 2 MINUTI E' MEGLIO PER TUTTI.. Si entra nel Bois de Vincennes al km 9. 10 km in un parco, bello per carità ma non ci sono spettatori, non c'è niente di niente (ma si può fare pipì liberamente :).La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica dice DAJE BELLO FERMATI. Mi fermo e riparto al volo, i meccanici Ferrari mi fanno un baffo ho fatto il pit-stop più veloce della storia. Il primo spugnaggio e tutti i successivi sono in realtà un docciaggio. L'acqua nelle ciotole è finita e hanno aperto i manicotti dei pompieri verso l'alto creando una pioggia gelata, passarci sotto significa essere completamente zuppi di acqua in 1 secondo. Fa caldissimo e la cosa non mi dispiace anche se avrei preferito uno spugnaggio classico mi tuffo sotto la docciona tendndo con la mano sinistra la corona...vabbè ho rotto le balle cò sta storia eh.. (avete presente le immagini dei film americani anni 20 coi bimbi che giocano con l'acqua dell'estintore rotto..ecco una cosa simile).</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Uscendo dal Bois si entra in un quartiere residenziale ma poco dopo la mezza si è in centro.La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica fà il tifo per gli altri.Mi sento alla grande nonostante il caldo, allungo leggermente (qualche sec/km), il mio amico che fino a quel punto è stato attaccato al mio svolazzino come una bambina si attacca alla gonnella della mamma quando le fanno i complimenti mi molla. Di nuovo la Bastiglia e poi si va verso la Senna, si corre sul lungosenna e poi si scende lungo un viale che costeggia il fiume (per chi conosce Roma è come se si corresse sulle banchine del tevere avendo i muraglioni sulla propria destra). Alla sinistra il fiume ed alla destra un muraglione alto 10 metri. Poco pubblico sui ponti che ci incita dall'alto e dopo qualche Km iniziano i sottopassi. In confronto il binomio tor di quinto-tangenziale sembra il paradiso del maratoneta, il posto più brutto dove abbia mai corso. Un tunnel è lungo più di un Km e dentro fa un caldo atroce (fuori 28 grandi, sotto al tunnel almeno 3 in più). Al ristoro del 25esimo rischio di cadere, la solita bagarre di gente che taglia la strada in modo scriteriato, il solito tappeto di melma-bucce di banana-bottigliette-bucce di arancia. Per evitare una ragazza faccio un brusco cambio di direzione e scivolo, ai piedi mi sembra di avere i rollerbalde, scivolo su entrambi i piedi. Non sò come ma rimango in piedi aiutato da un signore che da dietro, forse per paura che gli cadessi addosso, mi sorregge. Mentre scivolavo mi vedevo già sull'ambulanza con un braccio rotto (o peggio). Dopo 2 secondi di rincoglionimento riparto passo il controllo dei 25 e controllo la tabella di marcia. In perfetto orario, come un treno giapponese passo ai 25 con 1 minuto di anticipo su quanto previsto. Intorno al 28esimo si esce dai sottopassi e sulla sinistra ci si ritrova la torre Eiffel. La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAH, la vescica ritma meglio di Peppiniello di Capua i suoi Hop Hop!. Vedo la vela del 29esimo quando la testa mi ripete VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio se la ride di gusto HAHAHAHAHAHma dopo pochi secondi aggiunge PENSAVATE VERAMENTE CHE ME NE SAREI STATO BUONO BUONO PER TUTTA LA MARATONA? ORA LA MARATONA E' FINITA!</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">No, faccio finta di non sentirlo e tiro dritto, rallento leggermente e mi convinco che lo terrò buono in questo modo. Una salitella e La testa dice VAAIIIIIIII, i muscoli dicono VAAIIIIIII, il ginocchio perplesso QUALE PARTE DEL DISCORSO NON VI E' STATA CHIARA? HO DETTO CHE LA MARATONA FINISCE QUI'!</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Mi sposto di lato, inizio a camminare, un passo svelto e così il ginocchio fa male ma si sopporta. Continuo così e poi provo a correre. La testa dice SI SI SI DAI CHE RIPARTIAMO, i muscoli si esaltano DAI CHE SPACCHIAMO TUTTO, STIAMO A MILLE. Il ginocchio a quel punto decide di mettere le cose in chiaro. Una fitta fortissima e una frase SE CI PROVI DI NUOVO IO TI ABBANDONO. Quella che segue è una lunga, lenta, claudicante e dolorosa passeggiata per Parigi. Provo di tanto in tanto a fare 4 passi di corsa ma già il secondo non mi è possibile farlo. L'idea del ritiro a questo punto mi passa per la testa, ci sono solo 3 problemi: non ho idea di dove diavolo stiamo; non ho un euro con me; e quella maledetta maglia la voglio. Ne ho 1 per ogni gara e voglio anche quella della maratona di parigi, e basta! Su questo non ammetto discussioni da parte di nessuno, tantomeno del ginocchio. Cammino, il passo è sempre più lento, faccio in tempo a notare la civiltà dei francesi. Gli incroci sono chiusi da un nastro (tipo quello bianco e rosso che usano per i lavori in corso) e nessun volontario, poliziotto, vigile a presidiarlo. Nessuna macchina cerca di forzare il percorso. I primi km sono da 8,30/9 al km. Il dolore cresce, zoppico tantissimo. Quelli che passano mi danno una pacca sulla spalla. Alcuni mi dicono qualcosa che ovviamente non capisco. Gli ultimi 10 km sono nel Bois de Boulogne, altri 10 km nel nulla. Nessuno spettatore, nessun monumento, le palazzine residenziali che erano sulla via prima di entrare sarebero già qualcosa. Da buon italiano cerco di capire se esiste la possibilità di tagliare in qualche modo attraverso il parco ma poi desisto, ci manca solo di venirsi a far riprendere coi cani perchè mi sono perso quì dentro. Mentre penso questa cosa e immagino la scena stile senza traccia rido come un baggiano da solo, chi mi vede penserà che sono matto ma sarebbe proprio una cosa divertente. Rido ancora più di gusto pensando a cosa avrebbe dato mia madre da annusare ai cani, se gli dà i calzini sporchi della corsa del sabato mattina li ammazza povere bestie. Sai che roba? Impossibile da dimenticare diventerebbe la maratona di Parigi 2011, per decenni si sarebbe parlato di quell'italiano che si perse e venne ritrovato solo la mattina seguente. Si passa vicino al Roland Garros e si intravede il campo centrale. Uscito dal Bois de Boulogne procedo a 15 al km, avessi una tuta lunga penserebbero che la gamba sx sia una protesi perchè non riesco a piegare il ginocchio. Imbocco avenue de Foch e accenno dei passetti di corsa. taglio il traguardo, novello Dorando petri (altro che Re dei miei stivali) prendo sta maglia rossa (taglia M già finita), la medaglia (brutta arrabbiata) e mi mangio il mondo. Sarà il nervoso ma mi sfogo mangiando. Riempio la pancia di frutta. L'ultimo ristoro è esattamente come gli altri: uva passa, arance, zollette, banane, acqua. Nessuna traccia dei sali (distribuiti come fossero concentrato di oro liquido solo al km 34). A questo punto sento bruciare la schiena ma solo arrivato in albergo capirò il motivo.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine484.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="http://i1136.photobucket.com/albums/n495/fisioandrea/parigi/Immagine484.jpg" width="320" /></a></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;"><br />
</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">POST-GARA</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/NtjcK-wRdRc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div>because of you<br />
the winter feeds my heart<br />
while summer blows and burns<br />
my disappearing youth<div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">Ritirare la sacchetta è un gioco da ragazzi, in fondo è praticamente rimasta solo la mia (ma non oso immaginare quale casino ci deve essere stato nel bel mezzo degli arrivi, cercare la targhetta attaccata a d ogni zaino...). La prendo in 5 minuti mi cambio e zoppico verso l'arco di trionfo per prendere la metro che( francesi del ciufolo il mondo vi odia e ci sarà un motivo) non è gratuita neanche per i maratoneti. Elemosino un biglietto ad una ragazza e salgo sul treno, sono molto accaldato e complice forse la delusione ho lo stomaco sottosopra. Faccio il punto della situazione, mi rassegno pensando che tutto sommato poteva nadare peggio (su quello scivolone potevo veramente farmi molto male) e dopo la doccia mi torna il sorriso. I miei amici vanno a farsi fare un massaggio thai, io non posso perchè è dall'altra parte di parigi e non farei mai in tempo. Solo per mettermi le mutande devo esibirmi in un numero da circo di alta scuola per non piegare il ginocchio sinistro che a questo punto è diventato di ghisa e non si piega più. Li rivedrò a cena in un ristorante favoloso </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.pariscool.com/album/galleries/toutes/100015_paris_hotel_du_nord.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="217" src="http://www.pariscool.com/album/galleries/toutes/100015_paris_hotel_du_nord.jpg" width="320" /></a></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"> e dopo una buona mangiata e un rosso da paura inizio a meditare vendetta. Firenze, NYC, Venezia? Deciderò tra qualche settimana...la vendetta è un piatto che va gustato freddo.</span></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <span style="font-size: small;">AVRO' LA MIA VENDETTA </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/XcR98yslkd8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="JUSTIFY" lang="fr-FR" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div>Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-1907889405806604202011-04-09T19:54:00.000+02:002011-04-09T19:54:35.988+02:00MARATHON DE PARIS<b>Bhè ci siamo. Domani mattina si parte per l'ennesima sfida.</b><br />
<b>Purtroppo al ginocchio sinistro sofferente (versamento femoro-rotuleo, borsite della bendelletta e meniscopatia esterna) si è aggiunto un doloro nuovo al ginocchio destro che mi è venuto stamattina metre facevo una sgambata (mi sono pure perso ed ho fatto 3 km più del dovuto).</b><br />
<b> </b><br />
<b>Per il momento la maratona di Parigi è una mezza delusione. L'expo enorme, con tantissimi espositori ma in un capannone anonimo con l'impianto di climatizzazione rotto tanto che in più punti cadeva acqua dal soffitto (l'hanno poi spento perchè un mio amico che è andato un paio di ore dopo mi ha detto che faceva un caldo infernale). Il pacco gara è il più scarno che mi sia mai capitato (neanche in una 10K). Una penna fatta con plastica riciclata, un sacco di plastica coi buchi da indossare nel prepartenza, una mascherina di quelle che si usano per dormire sugli aerei, un succo di frutta minuscolo e se vuoi almeno la maglietta come ricordo devi finire la gara perchè la maglia la danno solo ai finishers. per 95 euro se sò sprecati!</b><br />
<br />
<b>Di sicuro la gara sarà spettacolare, la bellezza di questa città è incredibile. Sarà emozionante correre domattina.</b><br />
<b> </b><br />
<b>Nota a margine: per la prima volta ho visto in vita mia la striscia blu sul percorso di una maratona, non mi era capitato neanche a NY</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://photos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/216003_1923357932148_1488094138_2125243_4915992_s.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://photos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/216003_1923357932148_1488094138_2125243_4915992_s.jpg" /></a></div><b> </b>Vi giuro che non è la striscia blu del parcometroBubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-1650648450123381122011-03-21T21:51:00.000+01:002011-03-21T21:51:07.206+01:00Roma 2011, la maratona<div style="margin-bottom: 0cm;">Roma 2011 (scritto in 2 botte differenti quindi perdonate alcune incongruenze soprattutto nella consecutio. Come al solito non ho riletto dopo, odio farlo per le cose che non sono di lavoro. Ho la sensazione che perdano di pathos)</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">La maratona inizia 4 mesi prima con la preparazione dicono quelli bravi ed è vero, ma secondo me il giorno precedente fa proprio parte della gara: In gara ti ritroverai anche quello che hai fatto sabato durante il giorno e la sera, quello che hai mangiato, quello che hai bevuto.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Bhè io il sabato l'ho passato lavorando poi ho pensato bene di farmi venire la diarrea (detta anche in francese cacarone) ed ho passato la notte a fare la spola tra il bagno e il letto riuscendo a dormire circa 1 ora in tutto. Ovviamente perdendo molti liquidi causa diarrea la prima preoccupazione era reintegrarli quindi mi sono messo di buzzo buono a bere tutta la notte con l'effetto più logico, se sulla bottiglia scrivono “può avere effetti diuretici” un motivo ci sarà no? (ho sempre pensato e grazie al cazzo, bevi e dopo devi fare pipì ma sabato notte ho capito cosa significa quella scritta) Alternando viaggi in bagno ogni 20 minuti per fare “roba seria” o semplicemente pipì la nottata è passata in fretta anche grazie alla maratona simpson/family guy su italia 1.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">La domenica mattina è stato un incubo prepararsi e uscire di casa quando l'unico desiderio era stare a letto con la gatta sulla panza (non ci crederete funziona meglio dell'imodium).</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Comunque visto che non ho chiuso occhio ho iniziato la vestizione molto presto e me la sono presa con calma, ripetendomi il mantra “scarpe prese, calzini, pantaloncini etc etc” che è il mio mantra della preparazione. Uscire di casa con un freddino che pizzicava e una bella “gianna” non è stato gradevolissimo ma la regina chiamava e marcare visita proprio non mi andava. Appuntamento con 2 amici a piramide e sulla metro incontro altri amici (con i quali mi scuso per non essere andato all'appuntamento dopo ma conciliare tutto era impossibile, mi dispiace soprattutto non aver potuto fare il mio in bocca al lupo agli esordienti), 2 chiacchiere e in bocca al lupo di rito e mi avvio verso il luogo d'incontro con gli altri della mia società che come al solito arrivano in puntuale ritardo e, sempre come al solito, ci tocca fare le cose di corsa.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Deposito borse (velocissimo, organizzato benissimo) e ricerca di un posto dove fare pipì dato che ai bagni la fila era chilometrica. Espletati i necessari bisogni fisiologici(lo ammetto io ne avevo più bisogno degli altri) dietro una colonna che tanto a Roma non mancano (ne regaliamo 3 per ogni panda venduta) ci avviamo in griglia. Fa ancora freschetto, anzi io sento proprio freddo ma decido di correre in canotta (masculo vero) confidando nella primavera romana. Dieci minuti prima della partenza sento qualcuno dietro di me dire ad alta voce “signurì, accusì ce facite venì n'infart” (bhè scusate ma non scrivo molto bene i dialetti del nord, credo fosse friulano o addirittura tedesco, austriaco bhò :)) mi giro e mi vedo passare davanti il paginone centrale di playboy del 2000, insomma una coniglietta in piena regola anche se aveva superato la trentina già da un po'....</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Purtroppo l'ansia della gara e le non perfette condizioni fisiche me la fanno perdere di vista durante gli spostamenti pre-gara (e poi diciamolo, non sono più il ghepardo di una volta) ma la rivedremo, eccome se la rivedremo più avanti. Vicino a me degli americani parlano, si guardano intorno storditi poi uno mi dice “deve essere incredibile vivere e poter vedere la maestà del colosseo tutti i giorni”, gli rispondo che se a san pietro mi dice “la santità del cuppolone” gli presento venditti e poi passo 5 minuti a cercare di spiegare chi è sto venditti e credetemi non è semplice. Spiegare ad un americano abituato a springsteen o ai PJ chi è venditti è come cercare di spiegare ad un italiano abituato a tortellini e carbonara cos'è un cheeseburger.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Inno Italiano, ansia che cresce, griglie che si compattano e poi lo start (ma perchè the final countdown? Canzone demmerda di un gruppo demmerda...ma na cosa più italiana per dirla alla stanis no?).Passo sotto il pallone dello start e controllo il crono ufficiale, segna 1,40. I primi km rimango intruppato nel traffico, sono costretto a fare sempre le curve molto larghe e passo ai 5 km ad una media di 6min/km anche perchè i primi km del persorso sono quelli più vicini al mio quartiere quindi lungo il percorso trovo mezza garbatella e saluta qui saluta lì perdo un po' di tempo. Poi accelero e mi metto a velocità di crociera. Passiamo viale marconi, lungotevere......pausa pipì. Ve lo avevo detto che ero troppo idratato no? E poi col venticello freddo che becchiamo...insomma stimola. Riparto e senza neanche accorgermene arriviamo a testaccio dove al rifornimento ci sono alcuni amici della società, gli ribaltiamo i tavoli (in senso figurato) e gli facciamo il bagno con l'acqua (in senso letterale) prima di ripartire verso via marmorata e l'isola tiberina. Il lungotevere passa in fretta anche se quel vento del cacchio non molla mai la presa e devo dire lo accuso anche se cerco di non pensarci troppo, prima di girare verso piazza Cavour...pausa pipì, mi nascondo dietro un platano e la faccio ma a questo punto inizio ad essere preoccupato per la mia prostata anche perchè l'età avanza e i problemi alla prostata si avvicinano in modo inversamente proporzionale. Mica è normale sta cosa, poi mi vengono in mente le lezioni di urologia e mi ritorna in mente un termine “pollachiuria” che è uno dei sintomi clinici di problemi alla prostata, significa l'emissione continua di piccole quantità di urine. Mentre penso tutte queste cose continuo a fare pipì, credo di averne fatta almeno mezzo litro quindi la pollachiuria è scongiurata e poi mi produco in 1 km di allungo per riprendere gli altri. A san pietro ( ragazzi ma che spettacolo è girare su via della conciliazione e trovarsi di fronte San Pietro?) li riprendo e mi accodo per recuperare e per ripararmi un po' dal vento, resto lì coperto fino a via della Giuliana dove in finestra c'è una mia paziente che urla come una matta (domani tocca che ci parlo, a 92 anni suonati urlare come una ragazzina all'apertura del concerto dei take that non è cosa buona) quindi mi defilo e le vado a citofonare per salutarla (al citofono mi dice vieni su che ti faccio il caffè....troppo forte nonna emma oggi ha voluto sapere perchè non sono salito ed alla sua replica “bhè ci hai messo 4 ore se ce ne mettevi 4 e 1 minuto mica cascava il mondo” non ho saputo cosa rispondere). Rientrando nel percorso chi ti ribecco? La Playmate, circondata da decine di maschi ingrifati come manguste nel periodo dell'accoppiamento che la seguono ipnotizzati emettendo il classico sibilo della mangusta arrapata, a dirla tutta mi sembra che non stiano correndo ma danzando come solo un maschio di qualunque specie animale è in grado di fare quando il suo cervello è annebbiato dagli ormoni che girano per il corpo come se avessero i pattini (in effetti quei pantaloncini rosa che lasciano scoperte le chiappe sono una vera istigazione a delinquere), per superarli devo fare un paio di scatti e degli slalom degni di pirmin zurbriggen ma mi lascio indietro la bionda con la pletora di pavoni intorno a fare la ruota e proseguo.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Arriviamo alla mezza e negli ultimi km ho fatto un po' fatica, mi capita spesso di avere un leggero calo intorno al ventesimo ma stringo i denti sapendo che in genere dura solo qualche km e poi riprendo meglio di prima. In effetti così succede, gli amici allungano leggermente, li vedo allontanarsi piano piano dal ventesimo in poi a su via di tor di quinto non li vedo più (eppure luciano è 1,95 ed ha un buff azzurro evidenziatore, si dovrebbe vedere pure da cremona), decido di continuare col mio passo e di non preoccuparmi più di cercarli con lo sguardo e di concentrarmi sulla corsa. A questo punto le gambe ricominciano a girare, sulla tangenziale (tor di quinto/tangenziale è un'accoppiata in grado di “stufare” anche il runner più volenteroso, modificassero qui km del percorso sarebbe veramente perfetto) le gambe girano a pieno regime. Inizio a contare i Km che sfilano ma per paura “dell'effetto pecorella” (non ho dormito tutta la notte ricordate? Non pensavo si potesse provare la sensazione di avere sonno correndo ma quello che provo in quei km è vero e proprio sonno!) decido di smettere anche perchè abbioccarsi sulla tangenziale non è proprio il massimo, considerando pure che dopo qualche ora la riapriranno al traffico e io sarei ancora lì a schiacciare il mio pisolino. Superata la moschea sul lungotevere recupero i fuggitivi, li saluto e allungo leggermente. Al ristoro dei 30 li cerco voltandomi indietro ma non li vedo quindi riparto, ora fa caldo e non c'è più vento (dopo aver con la mente riesumato la legge di murphy constato che è stata dimostrata per l'ennesima volta. Mentre vai verso nord hai vento contro e poi giri per tornare verso sud ed il vento sparisce come d'incanto. Mavaffanculo a Eolo, sei proprio della lanzie fattelo dì!). Molto caldo e vedo molta gente che inizia a pagare il conto. Vado bene ma quando meno me lo aspetto....la Playmate. E che cazzo però, ok una bella visione seguirla ma sempre tra le balle sta (giuro quello che ho pensato non lo posso scrivere perchè credo che alcuni insulti siano perseguibili anche se non espressi verbalmente). stavolta lei va più veloce di me e mi supera. Vivo un attimo di panico, il primo pensiero è che penso di stare bene ed invece sono in crisi tanto che pure la (continuo a chiamarla playmate ed apprezzate lo sforzo perchè d'istinto mi vengono in mente altre definizioni meno garbate) Playmate mi ha ripreso. Controllo il garmin più volte ma non sono io ad aver rallentato è decisamente lei ad aver accelerato e poi il fatto che da km supero decine di maratoneti in crisi mi tranquillizza. Molti stanno pagando il conto della partenza troppo veloce e il conto che vento/freddo/caldo che si alternano tra loro stanno presentando. Mentre mi supera la guardo meglio, ammazza che sventola. Rifatta (so esperto) da capo a piedi ma rifatta bene, il chirurgo deve essere un fenomeno. Intorno ha 3 o 4 uomini che mi fanno venire in mente godzilla, secondo me sotto ai pantaloncini hanno pure la coda (dietro dico eh...non davanti) ed una pletora di provoloni che cercano di far colpo senza rendersi conto che l'unico colpo che potranno mai avere è un pugno da uno dei godzilla. Allungano e a piazza navona la bionda mi si piazza 5 metri davanti (devo dire che stare lì dietro mi scatena allucinazioni mistiche), di fianco ho un ragazzo che mi dice “che voto le dai?” rispondo “9” e lui “io 10 e lode”. Lo guardo con disprezzo e replico “10 si dà solo a Falcao”. Lo vedo smarrito, non credo abbia capito la citazione (il primo vacanze di natale, quando ancora erano commedie e non cinepanettoni del ciufolo come ora) ma tutto sommato a me interessa poco e la sua attenzione è tutta dedicata a quel poco che quel pantaloncino rosa nasconde. Su corso vittorio la Playmate scoppia, la vedo rallentare di colpo. Io ho la gamba che gira e continuo col mio ritmo, continuo a superare persone che corrono praticamente sul posto ed altre che camminano (tantissime) quando imbocco via del corso sento la sirena di un'ambulanza alle mie spalle. Dopo qualche centinaio di metri un ragazza sdraiato a terra con un infermiere che gli mette l'ossigeno, l'ambulanza mi supera ed accosta. Questa cosa mi fa venire in mente brutte cose (…........) e forse mi dà la mazzata “psicologica che temevo”, inizio a sentile doloretti al costato e nonostante la sicurezza che sono frutto dell'emotività del momento non mi fanno stare sereno. Piazza del popolo passa e a piazza di spagna un'altra ambulanza. La mazzata a questo punto è grande, mollo. Rallento di 30 sec al km e non riesco più ad andare avanti. Neanche la playmate ed i suoi pantaloncini rosa potrebbero farmi riavere, stringo i denti pensando che mancano solo 4 km. Fontana di trevi e la salitella successiva sono come una bastonata sulle ginocchia. Durante i lunghi domenicali ho chiesto più volte ai miei amici di venire a farla proprio perchè la temevo e puntualmente una volta arrivato l'ho accusata più del dovuto. piazza venezia, teatro di marcello e circo massimo li faccio quasi strusciando i piedi. Ormai non ne ho più ma vedo il colosseo. Il pallone dell'ultimo km e il colosseo che si avvicina...si avvicina....si avvicina un cazzo ma che me lo stanno a spostà?. Poi un grido “adrè daje che sei arrivato”, riconosco la voce. Anvedi er baffone (mio padre) e che ce stà a fa qui lui che non viene a vedere le gare neanche quando passano sotto casa sua? C'è anche mia madre, <b>incredibile,</b> urla in faccia a chiunque le passi a portata (ne avrà assordati almeno una decina quella teppista), mi sembra una invasata. Il giro intorno al colosseo è decisamente faticoso, davanti a me ci sono dei “buttafuori” che placcano meglio di un samoano tutti quelli senza pettorale (io dico abusi dei ristori e dell'organizzazione ma almeno non avere la faccia come il culo di tagliare il traguardo e fermati da solo no? No pure la medaglia vuoi, io ti darei la medaglia da stronzo patentato!) e il mio pessimismo cosmico mi fa temere per un attimo perchè uno di quei colossi mi guarda con una faccia brutta brutta. Gli passo a 2 centimetri e lui mi dà una pacca sulla spalla e mi dice “dai che sei arrivato” prima di placcare duro un altro infiltrato. Piccola discesa, fori imperiali la strada fa una leggera curva a destra quindi il traguardo non si vede subito, individuo una striscia di asfalto in mezzo ai sampietrini e mi ci metto sopra per correre meglio. Vedo il traguardo. L'orologio segna 4,00,50. faccio un calcolo approssimativo, se accelero forse ce la faccio. Mi sembra di accelerare, la sensazione è netta stò andando forte e supero decine di persone tenendomi all'estrema destra. Alzo lo sguardo e controllo il crono 4,01,20. 20 secondi non ce la posso fare ad arivare in tempo, rallento di colpo perchè per un attimo mi è passata per la mente la scritta 4,00,01 e non ce la farei a tollerarla. Vicino a me ho una ragazza (almeno quella che mi pare essere una ragazza) e decido di fare il cavaliere. Mi metto dietro lei e le cedo l'onore della foto senza nessuno davanti rimanendo dietro fino al traguardo. La medaglia al collo e finalmente lo posso dire: Roma è mia...</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Recuperare la borsa e cambiarmi è un gioco da ragazzi, dopo aver vissuto l'esperienza a NY qualunque altra cosa è più veloce e sbrigativa. Sulla metro centinaia di facce stanche e sorridenti compresa la mia. A casa la gatta mi guarda e sembra voler dire “se ce l'hai fatta è solo merito mio che faccio effetto contro la diarrea” e forse, tutto sommato non ha tutti i torti. Doppia razione di coccole, se le è meritate</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div>Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-45661983109948544662011-03-19T16:11:00.000+01:002011-03-19T16:11:41.506+01:00DOMANI MARATONAAncora poche ore e poi si parte.<br />
In bocca al lupo a tutti, è arrivato il momento di mettere a frutto tutto il lavoro di questi ultimi mesi.<br />
<br />
Personalmente l'ultima settimana non sono riuscito a correre nemmeno una volta per impegni lavorativi, spero non pregiudichi troppo la prestazione di domnai. In compenso dal punto di vista emotivo sono carico a pallettoni e le gambe non mi fanno quasi male.<br />
<br />
<br />
Ci vediamo al Colosseo<br />
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AD MAIORA!Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-81024323649875633862011-03-13T15:57:00.000+01:002011-03-13T15:57:21.158+01:00DAJE TUTTI!!! ULTIMA SETTIMANALUNEDI RIPOSO<br />
MARTEDI NUOTO 30 MINUTI<br />
MERCOLEDI 6X400<br />
GIOVEDI RIPOSO<br />
VENERDI 5K A RITMO MARATONA<br />
SABATO RIPOSO E MOLTI CARBOIDRATI (EVITARE VERDURE E ABBONDARE CON LE PATATE LESSE)<br />
<b>DOMENICA MARATONA!!!!!!!!!!!!!!</b><br />
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DAJE TUTTI<br />
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IN BOCCA AL LUPOBubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-25748513115946922052011-02-28T12:24:00.000+01:002011-02-28T12:24:10.318+01:00PREPARIAMO ROMALUN RIPOSO<br />
MART 8X800<br />
MERC CORSA EASY 30 MIN<br />
GIO 10K (5.15 AL KM)<br />
VEN 40 MINUTI DI CYCLETTE<br />
SAB RIPOSO<br />
DOM 21K A RITMO MARATONA<br />
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DAJE TUTTI!Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-24622152340966012682011-02-14T22:28:00.000+01:002011-02-14T22:28:30.574+01:00LA FASCITE PLANTARE<div style="margin-bottom: 0cm;">LA FASCITE PLANTARE</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">DEFINIZIONE: infiammazione della fascia plantare. Comporta dolore nella parte inferiore o mediale del calcagno</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLK-c-qAuwCS6QNxxn_67I0MUsQXfzE1f15r9Hsd6Jg_U0g4CtRHyM5L2CeYh5U87cVrA_t9iafewXDbbUXBJk6R6zJ4atQGV9-0aL4RKG10AY6JBVMyccC13fre2EGemVTQ3yEtSuOo-D/s1600/fasce_del_piede.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLK-c-qAuwCS6QNxxn_67I0MUsQXfzE1f15r9Hsd6Jg_U0g4CtRHyM5L2CeYh5U87cVrA_t9iafewXDbbUXBJk6R6zJ4atQGV9-0aL4RKG10AY6JBVMyccC13fre2EGemVTQ3yEtSuOo-D/s320/fasce_del_piede.jpg" width="269" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">ANATOMIA: la fascia plantare (o aponeurosi plantare) è una struttura fibrosa che si trova sulla pianta del piede subito sotto il piano sottocutaneo. Si divide in tre parti: intermedia, laterale e mediale. Sul calcagno si fissa sul tubercolo mediale del calcagno (alcune fibre sul processo laterale), dalla porzione intermedia partono i fasci mediale e laterale che formano i setti laterale e mediale. Distalmente attraverso 5 bandelle si fissa sul derma e sui tendini relativi. Funzionalmente la fascia plantare serve ad assorbire gli shock che si hanno mentre si è in piedi e a sorreggere l'arco plantare longitudinale. Alcune fibre della fascia plantare sono connesse alle fibre del tendine d'achille soprattutto in giovane età. Quando le articolazioni metatarso-falangee si estendono si crea una tensione sulla fascia che comporta un avvicinamento del calcagno alle teste metatarsali con conseguente aumento dell'arco longitudinale. Questo meccanismo prende il nome di effetto windlass descritto nel 1954 da Hicks. Per l'effetto windlass il piede diventa una leva rigida, importante per la deambulazione perchè rende più efficiente la propulsione in avanti. Sempre grazie al windlass si ottiene la supinazione del piede nella fase di carico.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">EZIOLOGIA: Microtraumi sulla inserzione della fascia plantare sul tubercolo del calcagno, il sovraccarico funzionale può causare delle microlesioni sulla inserzione osseo o nella fascia stessa. Nel tempo col protrarsi del sovraccarico si possono creare lesioni sempre più grandi con conseguente aumento della sintomatologia dolorosa. E' la patologia dei piedi più frequente nei corridori (circa 8%) ma è comunque una patologia molto frequente anche tra i non atleti</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">FATTORI DI RISCHIO:</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Come detto prima la causa della fascite plantare è ancora discussa, si ritiene però che essa sia multifattoriale, per questo vengono considerati molto fattori di rischio tra i quali i più influenti si ritiene siano: alterazioni biomeccaniche o anatomiche del piede; scarpe logore; errori d'allenamento; eccessiva pronazione; rigidità del tendine d'achille; piede cavo; piede piatto, obesità; stazione eretta prolungata; riduzione della flessione dorsale della caviglia</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Secondo lo studio pubblicato sul Journal Science Medicine Sport nel mese di maggio 2006 negli sportivi si evidenzia una debole associazione tra fascite e aumento dell'IMC; aumento dell'età; diminuizione della motilità della prima metacarpo-falangea e la stazione eretta prolungata.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">La ricerca di alterazioni posturali statiche e dinamiche in caso di fascite si sono rivelate inconcludenti</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.wikinoticia.com/images/demedicina/montanismo.org.mx.images.upload.fascitis_plantar-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="http://www.wikinoticia.com/images/demedicina/montanismo.org.mx.images.upload.fascitis_plantar-1.jpg" width="320" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">ANAMNESI: Il paziente riferisce dolore soprattutto la mattina quando muove i primi passi, questo perchè probabilmente si carica una struttura che dopo il riposo notturno è fredda, contratta e dura. In sostanza si “stira” un tessuto non ancora caldo ed elastico ma soprattutto leso. Il dolore compare anche dopo un periodo di inattività (alzandosi dalla scrivania in ufficio dopo qualche ora ad esempio. Qualche volta il dolore è così intenso da provocare zoppia. Solitamente il dolore si attenua o sparisce durante l'attività (cammino o corsa) per ricomparire poi a fine giornata.spesso il paziente riferisce di aver aumentato l'attività (lavoro che richiede più tempo in piedi o aumento dei km in allenamento ad esempio)</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">DIAGNOSI: WINDLASS TEST </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.netterimages.com/images/vpv/000/000/011/11002-0550x0475.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.netterimages.com/images/vpv/000/000/011/11002-0550x0475.jpg" width="276" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><a href="http://www.netterimages.com/images/vpv/000/000/011/11002-0550x0475.jpg"><br />
</a></div><div style="margin-bottom: 0cm;">windlass test #2 </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/WiWOBhgnN7Y?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">La palpazione della fascia e della sua inserzione sul tubercolo mediale del calcagno in genere riproducono il dolore</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Da segnalare che secondo Brotzman la fascite bilaterale è spesso associata a Lupus, gotta, spondilite anchilosante e sindrome di Reiter</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">DIAGNOSI DIFFERENZIALE: Sindrome del tunnel tarsale; radicolopatia L5-S1; atrofia cuscinetto adiposo del calcagno; tendinite FLA; intrappolamento nervo plantare laterale (primo ramo); frattura da stress del calcagno; malattia di Paget, di Sever, tumori o metastasi nei tessuti molli e ossei</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">LO SPERONE CALCANEARE: </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.gsdamatoricaserta.com/images/spina_calcaneare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="http://www.gsdamatoricaserta.com/images/spina_calcaneare.jpg" width="320" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"> secondo molti studi la presenza di sperone calcaneare ha scarsa relazione col dolore in quanto si nota la presenza dello sperone in molti soggetti non sintomatici. Gran parte degli autori concordano nel non dare rilevanza alla presenza di sperone calcaneare. Studi anatomici hanno evidenziato come lo sperone sia in genere posizionato all'interno del flessore breve delle dita o nell'abduttore breve del mignolo; nel quadrato della pianta; abduttore dell'alluce.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">RIABILITAZIONE </div><div style="margin-bottom: 0cm;">La riabilitazione deve tenere conto del fatto che essendo una sindrome da overuse ha origine multifattoriale. Bisognerà tenere conto dei fattori predisponenti e dei fattori precipitanti oltre alla sintomatologia del paziente</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">FASE ACUTA (riduzione ed eliminazione dei sintomi, controllo dell'edema, controllo dell'infiammazione, prevenzione dello stress sul tessuto leso)</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Riposo relativo (sospensione degli allenamenti e se necessario utilizzo delle stampelle)</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Ghiaccio</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Bendaggio di tipo funzionale per 1 settimana (low-dye taping)</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.biomedcentral.com/content/figures/1471-2474-7-64-1-l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.biomedcentral.com/content/figures/1471-2474-7-64-1-l.jpg" width="230" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://1.gvt0.com/vi/V_SEfgm6uZU/0.jpg"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/V_SEfgm6uZU&fs=1&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><embed width="320" height="266" src="http://www.youtube.com/v/V_SEfgm6uZU&fs=1&source=uds" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Krivikas nel 1997 proponeva l'utilizzo delle ortesi (plantari) per correggere i difetti di appoggio del piede (pronazione eccessiva) e per distribuire le forze di impatto su una superficie più ampia, successivamente Collins ed altri autori nel 2007 atrraverso una revisione della letteratura ed una metanalisi hanno concluso che non esistono evidenze che supportino o che rifiutino l'uso delle ortesi sia prefabbricate che personalizzate nelle sindromi da overuse degli arti inferiori.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">La Iontoforesi (6 sedute in 2 settimane) nello studio proposto da Gudeman (controllato, randomizzato, doppio cieco, prospettico) ha dimostrato di essere un ottimo rimedio per quanto riguarda il dolore nelle prime settimane ma un follow-up a 4 settimane non dimostra miglioramenti rispetto al gruppo di controllo.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Il Taping con acetic acid può servire a perdurare gli effetti della iontoforesi nelle prime 4 settimane.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">SUBACUTA (ripristino mobilità articolare, ripristino forza muscolare, correzione delle alterazioni biomeccaniche del piede, recupero elasticità muscolare tendinea e legamentosa)</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Terapia manuale per il recupero articolare (soprattutto PA della tibio-tarsica)</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.poliambulatorioigea.com/polopoly_fs/1.1218536.1287410310%21/httpImage/img.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.poliambulatorioigea.com/polopoly_fs/1.1218536.1287410310%21/httpImage/img.jpg" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Allungamento del tricipite (3 minuti per 3 volte al giorno) dà benefici nel breve termine</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.gpzivido.it/medicina/fascite/fascit2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.gpzivido.it/medicina/fascite/fascit2.jpg" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Stretching della fascia plantare (3 volte al giorno per 10 secondi per 10 ripetizioni) dà benefici a lungo termine</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Rinforzo dei muscoli intrinseci del piede </div><div style="margin-bottom: 0cm;">Mulligan propone un taping particolare che porti in eversione il calcagno sostenendo che il dolore riferito alla fascia plantare sia originato dall'articolazione sottoastragalica.</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Splint notturni vengono presi in considerazione solo per fasciti perduranti da più di 6 mesi (si usano per 2/3 mesi)</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Onde d'urto (le evidenze al momento sono a favore di questa terapia)</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.fissport.it/images/onde.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.fissport.it/images/onde.jpg" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Infiltrazioni danno un risultato immediato e molto efficace, risultato che viene perso nel tempo se all'infiltrazione non vengono associati esercizi terapeutici e corretti i difetti biomeccanici del piede. Le infiltrazioni sono associate ad un aumento delle rotture della fascia plantare</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://img.youtube.com/vi/gC7sYyleI4g/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img.youtube.com/vi/gC7sYyleI4g/1.jpg" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">L'intervento chirurgico è indicato in caso la fascite perduri da più di un anno e nei casi di insuccesso con intervento conservativo</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"> </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">BIBLIOGRAFIA</div><div style="margin-bottom: 0cm;">D'Ambrosia 1982</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Rome et al. 2001</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Tauton et al. 2003</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Snow et al 1995</div><div style="margin-bottom: 0cm;">James et al 1978</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Johnson 1983</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Gordon 1984</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Tauton 1982</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Riddle et al 2003</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Brotzman 1996</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Hayland et al 2006</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Radford et al 2006</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Krivikas 1997</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Collins et al 2007</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Gudeman 1997</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Radford et al</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Mulligan 2005</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Jones 1997</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Silva 1997</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Leach 1997</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Si ringraziano i colleghi, docenti del master in terapia manuale per il materiale fornito.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Le immagini sono prese da risorse in rete </div>Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-44939795497486597952011-02-11T13:54:00.000+01:002011-02-11T13:54:31.314+01:00PREPARIAMO ROMASETTIMANA DEL 14 FEBBRAIO<br />
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LUN RIPOSO<br />
MARTEDI 30 MINUTI EASY<br />
MERCOLEDI 3X1600<br />
GIOVEDI 20 MINUTI EASY E 20 MINUTI DI POTENZIAMENTO A CARICO NATURALE (SQUAT; AFFONDI, SALTI SU UN PIEDE, CORDA)<br />
VENERDI 16K (5.41)<br />
SABATO NUOTO O CYCLETTE 40 MINUTI<br />
DOMENICA 25K (5.50)<br />
<br />
SETTIMANA DEL 21 FEBBRAIO<br />
<br />
LUNEDI RIPOSO<br />
MARTEDI 45 MINUTI EASY O CYCLETTE<br />
MERCOLEDI 10X400<br />
GIOVEDI CYCLETTE<br />
VENERDI 13K (5.41)<br />
SABATO RIPOSO<br />
DOMENICA 32/35 K (ULTIMO LUNGO)Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-84810851415854628462011-02-06T14:40:00.000+01:002011-02-06T14:40:53.559+01:00lungo domenicaleStamattina un bel lungo, partenza dal parco degli acquedotti a cinecittà, passaggio per il quadraro, poi tuscolana fino a San Giovanni, via Labicana, Colosseo e fori imperiali, Via del corso, Piazza del popolo, lungotevere e pista ciclabile fino a tor di quinto fin oltre il ponte della tangenziale....e ritorno. Correre per il centro di Roma la mattina presto senza macchine in giro è bellissimo e non me lo aspettavo ma è pieno di gente che corre<br />
<br />
Tutto sommato è andata abbastanza bene anche se dal 15esimo ho avuto dolore al ginocchio destro. Nota negativa l'ultimo km che complice l'ennesima salita, anche se non durissima, mi ha spezzato le gambe.<br />
<br />
Insomma la strada per Roma è ancora lunga ma sono fiducioso di riuscire a farcela nelle 4 ore preventivate<br />
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<iframe frameborder="0" height="548" src="http://connect.garmin.com:80/activity/embed/66858120" width="465"></iframe>Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-25850895121503350922011-01-29T20:02:00.000+01:002011-01-29T20:02:14.790+01:00PREPARIAMO ROMASETTIMANE DAL 31 GENNAIO AL 13 FEBBRAIO<br />
<br />
Lunedi riposo<br />
martedi 40 minuti easy o cyclette<br />
mercoledi ripetute 2x1200 (riposo 2 min) da ripetere 3 volte (con 4 minuti di riposo tra le "doppiette")<br />
giovedi 45 minuti nuoto (kick) o cyclette<br />
venerdi 15 km a ritmo maratona<br />
sabato riposo o corsetta easy di 20 minuti rigenerante<br />
domenica 25k a 5.45/5.50<br />
<br />
lunedi riposo<br />
martedi corsa easy 30 minuti<br />
mercoledi ripetute 1000-2000-1000-1000 con riposo di 3 minuti<br />
giovedi nuoto 40 minuti<br />
venerdi 10k a 5.10/5.15<br />
sabato riposo<br />
domenica lungo 32/35k (5.50/5.59)<br />
<br />
<br />
DAJE TUTTI!Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-90498177554667060072011-01-16T17:38:00.000+01:002011-01-16T17:38:57.512+01:00Prepariamo Romasettimana del 17/01<br />
<br />
Lunedi riposo<br />
Martedi 40 min di corsa easy o di cyclette<br />
mercoledi ripetute 6x400 poi 3 min di riposo e 6x400<br />
giovedi riposo<br />
venerdi10k di cui 5k a 5.02 al km<br />
sabato 40 min easy<br />
domenica lungo 29/30k 5.55<br />
<br />
settimana del 24/01<br />
<br />
Lunedi riposo<br />
martedi 30 min easy o cyclette o nuoto<br />
mercoledi ripetute (1.6k/3.2k/800/800)<br />
giovedi 45 minuti easy<br />
venerdi 10k di cui 6k a 5.10<br />
sabato riposo<br />
domenica lungo 32/35k a 6 al km<br />
<br />
<br />
DAJE TUTTI!Bubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1945764966123351292.post-79314812796196857652011-01-03T21:49:00.000+01:002011-01-03T21:49:52.062+01:00La racchia antica (omaggio a johnny palomba)Dice che ce stà a Roma na strada che se chiama la racchia antica e che la domenica ce stanno na cifra de gente che vanno in bicicletta o vanno a core. Allora a ncerto punto decido de annacce pure io sulla racchia antica e domenica me sò messo le scarpette che ancerto punto ce sò annato. Sulla racchia antica ce stanno tutta na serie de cose, ce stanno li ruderi dellimpero, ce satanno quelli che coreno, ce stanno quelli che pedaleno, ce stanno li sampietrini, ce stanno le signorine che fanno le passeggiate cò la borzetta, ce stanno na cifra de buche e ce stanno quelli coi cavalli che lasceno na cifra de stronzi. Che poi nun se capisce bene se li stronzi sò quelli pertera o sò quelli che ce vanno sopra alli cavalli. Chenfatti stavo lì a core in mezzo a tutte ste cose ementre corevo dovevo pure fa la gimmecana tra le cacate de cavallo, i serci e le borsettate delle signorine che me dicevano "a bello invece de core viettene dietro a sta fratta che te faccio còre io".<br />
Chenfatti stavo cò n'amichio mio che conosce una sacco de gente, mentre che corevamo tutti quelli c'ancrociavamo je facevano "cia rocco" e lui "ciao, gianfrà, ciao marcè, ciao lucià" poi ancerto punto uno addetto "a stronzo".. sulla racchia antica ce stava uno che conosceva ammè<br />
<br />
mì cuggino una racchia antica se l'è sposata ma nun ce và a còre. je prepara er semolino tutte le sereBubohttp://www.blogger.com/profile/04807784893406795279noreply@blogger.com0